Nuovo sito in costruzione
----------------------------
----------------------------
Istituto di studi storici Gaetano Salvemini
Nel richiamarsi idealmente a Gaetano Salvemini l'Istituto ha voluto riunire una pluralità di valori e di riferimenti. Innanzitutto il saldo ancoraggio agli studi storici come obiettivo prioritario di una ricerca che non si disperda nelle suggestioni dell'attualità politico-culturale, e, insieme, la determinazione di unire il rigore dello studio con l'impegno dell'intellettuale che fa della propria conoscenza strumento di partecipazione alle lotte civili e ideali del proprio tempo. Inoltre, nella vicenda personale del Salvemini maestro di cultura storica e di etica politica, si è voluto ritrovare ed evocare i fondamenti di una larga parte del pensiero laico italiano. Infine, la concreta esperienza di vita di Salvemini, di un intellettuale meridionale che le circostanze politiche portarono in contatto con la Torino "operaia e socialista" del primo Novecento. In lui e attraverso di lui è stato possibile cogliere ancor oggi alcuni nodi emblematici: il difficile incontro tra Nord e Sud, fra intellettuali, società civile e mondo del lavoro; le permanenti radici etiche della politica nel suo intransigente antifascismo; il valore internazionale della cultura nel suo esilio americano. Intorno a queste intuizioni e aspirazioni si è organizzato nel corso di alcuni decenni un lavoro culturale che ha visto l'Istituto Salvemini riannodare con tenacia i capi di un discorso articolato sul sociale e la complessità della sua storia.
Biografia
Gaetano Salvemini, storico, professore universitario a Messina, Pisa, Firenze e Harvard, meridionalista ed antifascista, nacque a Molfetta (Bari), l'8 settembre 1873. Lo zio prete, che gli fece da precettore, tentò di inculcargli idee clericali ed antiunitarie, ma egli mostrò presto inclinazioni democratiche e libertarie. A diciassette anni ottenne l'ammissione all'Istituto di Studi Superiori di Firenze. Nell'ateneo fiorentino ebbe come maestro, fra gli altri, Pasquale Villari, docente di Storia Medioevale e Moderna, dal quale apprese un insegnamento fondamentale, che avrebbe serbato per tutta la vita: la concezione della Storia intesa come scrupolosa ricerca del vero, strettamente congiunta all'impegno civile. A Firenze, dove si laureò in Lettere nel 1896, si legò al gruppo dei giovani socialisti che si riunivano in Via Lungo il Mugnone. In quell'ambiente assorbì le teorie marxiste, che in seguito avrebbe rivisto criticamente, e maturò una precisa ed irreversibile scelta di campo: la difesa degli oppressi e dei diseredati, al di là di ogni ideologia. Nell'ultimo decennio dell'800, l'epoca che vide i tentativi autoritari di Crispi e Pelloux, i processi sommari a carico dei "sovversivi" socialisti, la brutale repressione delle agitazioni operaie e contadine, era una scelta davvero coraggiosa. Nel 1899, a soli ventisei anni, Salvemini pubblicò un'opera destinata a diventare un classico della storiografia sul Medioevo: Magnati e popolani nel Comune di Firenze dal 1280 al 1296. La sua attività scientifica gli valse la cattedra di Storia Medioevale e Moderna all'Università di Messina (1902). Ma il destino gli preparava una tremenda sciagura, che avrebbe annullato la serenità assicurata da una brillante carriera accademica e da un matrimonio felice. Nel terremoto del 1908, che rase al suolo Messina, perse la moglie, i cinque figli ed una sorella. Fu la grande tragedia della vita personale di Gaetano Salvemini. Il dolore provocato da quell'evento tragico non riuscì, tuttavia, a spezzare la sua tempra eccezionale. Continuò nel PSI la sua battaglia politica, incentrata sul tentativo di saldare le rivendicazioni degli operai del Nord con quelle dei braccianti del Sud. Si battè, inoltre, per l'introduzione e per l'esercizio effettivo del suffragio universale, votato dal Parlamento nel maggio 1912. La sua lotta per la moralizzazione della vita pubblica lo portò a criticare aspramente Giovanni Giolitti, Presidente del Consiglio quasi ininterrottamente dal 1903 al 1914, cui affibbiò l'epiteto di "ministro della malavita" per i suoi spregiudicati metodi elettorali. Dalle pagine innovatrici del periodico "La Voce", si oppose fieramente alla dispendiosa campagna di Libia (1911-1912). Salvemini aveva compreso che all'origine di quell'impresa militare non stava la volontà di soddisfare le reali esigenze del Paese, bisognoso di profonde riforme economiche e sociali, ma una pericolosa collusione fra nazionalismo velleitario ed interessi imprenditoriali. La questione della Libia fu uno dei motivi che lo indussero a lasciare il PSI, giudicato troppo acquiescente nei confronti della politica coloniale giolittiana ed incapace di un serio impegno sulla questione meridionale. Sul settimanale "l'Unità", da lui stesso fondato nel dicembre 1911, continuò la sua battaglia laica e progressista per il riscatto del Meridione e per una reale svolta democratica. Nel grande travaglio che precedette l'entrata dell'Italia nella Grande Guerra (maggio 1915), Salvemini fu tra i fautori dell'intervento contro l'Austria e l'imperialismo tedesco. La sua coerenza morale gli impose di arruolarsi volontario sin dal primo anno di guerra. Per lui, come in generale per gli interventisti democratici, la partecipazione al conflitto era necessaria non certo per affermare ed espandere la potenza italiana, ma per scopi molto più nobili: completare l'opera di unificazione nazionale ed avviare un processo di effettiva democratizzazione della vita politica, in Italia ed in Europa. Purtroppo, gli eventi successivi all'armistizio (novembre 1918) delusero le speranze degli idealisti. Il Governo italiano, guidato da Vittorio Emanuele Orlando e dal Ministro degli Esteri Sidney Sonnino, si comportò al Congresso di Versailles in modo non lineare e difese il "sacro egoismo" nazionale contro il principio dell'autodeterminazione dei popoli. Alle elezioni politiche del 1919 Salvemini si candidò in una lista di ex combattenti e venne eletto. Da deputato, dissentì presto dalla linea politica del suo gruppo parlamentare e sostenne una vivace polemica contro l'ex compagno socialista Benito Mussolini (il quale lo sfidò anche a duello, mai avvenuto per complicazioni "procedurali") ed il movimento fascista. Ma era una lotta estremamente difficile, sia per il progressivo sfaldamento della Sinistra (decisiva la scissione comunista nel Congresso di Livorno del gennaio 1921), sia per l'esplosione di un nazionalismo esasperato che si nutriva del mito della "vittoria mutilata". Dopo l'avvento di Mussolini al potere (ottobre 1922), Salvemini, che da alcuni anni insegnava all'Università di Firenze, continuò ad opporsi al fascismo trionfante. Nel 1923 tenne a Londra una serie di conferenze sulla politica estera italiana, suscitando le ire del Governo e soprattutto dei fascisti fiorentini. I muri di Firenze furono tappezzati di manifesti recanti un eloquente messaggio: "La scimmia di Molfetta non rientrerà in Italia". Invece Salvemini non soltanto ritornò in patria, ma riprese le sue lezioni all'Università, incurante delle minacce degli studenti fascisti. Negli anni successivi la sua opposizione al regime mussoliniano diventò sempre più dura. Dopo l'assassinio del deputato Giacomo Matteotti (giugno 1924), aderì al P.S.U., il gruppo politico del leader assassinato, ed organizzò una manifestazione di protesta. Animò il periodico clandestino "Non mollare", fondato con Carlo Rosselli ed Ernesto Rossi, per tener vivi gli ideali della libertà e della democrazia; si adoperò per mantenere una fitta rete di contatti fra gli intellettuali antifascisti in tutta Italia. Mentre gran parte del mondo accademico italiano s'inchinò al regime (nel marzo del 1925 venne pubblicato quel singolare documento intitolato "Manifesto degli intellettuali fascisti"), Salvemini venne arrestato ed imprigionato. Poco dopo fu scarcerato, ma la situazione rimase drammatica. Conscio del grave pericolo che incombeva non solo sulla sua persona, ma anche su coloro che lo sostenevano, scelse la via dell'esilio e passò clandestinamente la frontiera italo-francese. Fu la grande svolta della sua vita. Mussolini nutriva una sorta di sacro timore nei confronti degli intellettuali e fece di tutto per smorzarne lo spirito d'indipendenza. Il Ministro della Pubblica Istruzione Fedele propose un compromesso che gli avrebbe consentito di mantenere la cattedra universitaria. Ma Salvemini rifiutò quella comoda opportunità. Inviò una lettera al Rettore dell'Università di Firenze, in cui spiegò la decisione di dimettersi, essendo venute a mancare le condizioni per un insegnamento veramente libero. A Londra, a Parigi e negli Stati Uniti continuò la sua battaglia politicoculturale contro il fascismo. Scrisse articoli e tenne conferenze per spiegare al mondo libero la reale natura del regime fascista. A Parigi fu tra i fondatori della "Concentrazione antifascista" e del movimento "Giustizia e Libertà". Attraverso queste organizzazioni, i fuoriusciti italiani aiutavano gli antifascisti rimasti in patria, diffondendo la stampa clandestina in Italia e mantenendo viva la tradizione della libertà. Tutti gli storici hanno riconosciuto l'importanza di questa prima "Resistenza", vera spina nel fianco del regime fascista, nella preparazione del risveglio civile del popolo italiano culminato nella guerra di liberazione. Nel 1934 avvenne un fatto estremamente significativo, che sancì l'autorità culturale acquisita da Gaetano Salvemini nell'America di Roosevelt: ottenne la cattedra di Storia della Civiltà Italiana, creata appositamente per lui, all'Università di Harvard. Ciò non gli impedì di continuare ad occuparsi della situazione italiana, ed in particolare della perniciosa alleanza tra lo stato fascista e il Vaticano. Rimase negli USA per più di vent'anni, avendo modo di apprezzare i positivi riflessi sul piano educativo e scientifico della tradizione democratica americana. Nel 1949 il Parlamento della Repubblica Italiana, grazie alla tenace battaglia di amici quali Piero Calamandrei ed Ernesto Rossi, restituì a Salvemini la cattedra all'Università di Firenze. L'ormai settantaseienne professore di Storia tornò definitivamente in Italia e riprese le sue lezioni nella città che lo aveva visto studente. Fu una grande vittoria morale. Gaetano Salvemini trascorse l'ultimo periodo della sua vita a Capo di Sorrento. Non smise mai di denunciare gli antichi mali italiani: le inefficienze, gli scandali, le tremende lungaggini di una giustizia che, per quanto democratica e repubblicana, continuava a favorire i potenti. Lamentò il fallimento della scuola pubblica, dominata dal nozionismo ed incapace di formare delle vere coscienze critiche. Quanto attuali appaiono, ancora oggi, queste amare constatazioni. Morì alle 11,30 del 6 settembre 1957. Aveva precisato più volte di aver sempre cercato di vivere secondo il precetto «Fa' quello che devi, avvenga quello che può».
Ricordiamo che in occasione dell’80° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLTA DEL GHETTO DI VARSAVIA si propone una lettura performativa di alcune delle poesie di Władysław Szlengel, ebreo, poeta e scrittore polacco, nonché il cantore/bardo del popolo ebraico rinchiuso dietro le mura del ghetto. Scritti al crepuscolo del tragico destino degli ebrei d’Europa, i suoi versi si fanno voce dello stato d’animo, delle speranze e delle paure vissute quotidianamente da chi lo circondava. Essi costituiscono in un certo senso il “richiamo nella notte” - così s’intitolava uno dei volumetti diffusi clandestinamente - un messaggio universale e corale che oggi più che mai necessita di un dovuto ascolto.
Segnaliamo la proiezione del film Hometown - La strada dei ricordi (Polonia, 2021) il 4 maggio 2023 presso il Cinema Massimo a Torino.
La presentazione degli ultimi scritti e discorsi di Giuseppe La Ganga sarà anche l’occasione per presentare l’Archivio storico del politico torinese, donato all’Istituto Salvemini. L’Archivio è stato catalogato e reso pubblico sulla piattaforma 9centRo del Polo del ‘900 e raccoglie la documentazione conservata durante la sua lunga carriera politica, insieme a una serie di album di foto che ne testimoniano momenti importanti. Il volume pubblica una parte della documentazione, ovvero gli scritti e i discorsi politici che vanno dal 2000 al 2019, legati in particolare alla sua nuova esperienza politica prima nella Margherita, poi nel Pd, che propongono un affresco emblematico dell’Italia degli ultimi 20 anni, negli aspetti politici, economici, sociali e caratteriali.
Segnaliamo con piacere che il prossimo giovedì 30 marzo (ore 18, Sala 900) sarà presentato e discusso il volume Il volume , introdotto da Simone Visciola, raccoglie il carteggio inedito tra Gaetano Salvemini e Amelia Rosselli e copre l'intero arco di tempo compreso tra 1915 e 1954.
17 giugno 2022 | ore 17.30
Sala didattica | Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
11 giugno 2022 | ore 11
Sala ‘900 | Polo del 900, via del Carmine 14, Torino
Evento Didee
7 dicembre, Polo del '900, via del Carmine 14, Torino, dalle 14.30
martedì 3 Maggio | 17.30
Sala Didattica | Polo del '900, via del Carmine 14
Yvan Alagbé presenta "Negri gialli e altre creature immaginarie"
2 dicembre, Sala '900, Polo del '900, via del Carmine 14, Torino, ore 18
giovedì 19 maggio | ore 13.30
Sala Arancio, Salone del Libro
Spettacolo Teatrale Due atti di dissenso
27 novembre, Sala '900, Polo del '900, via del Carmine 14, Torino, ore 21
12 aprile 2022 | ore 18
Sala '900 | Polo del '900
via del Carmine 14, Torino
27 novembre, ore 18
Sala Didattica, Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
Ucraina 2022
20 novembre, ore 18
Sala conferenze, Palazzo San Celso, Corso Valdocco 4/a
13 novembre 2019, ore 18
Sala '900, Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
Una rete di storie. Un patrimonio da ri-conoscere e condividere
4 novembre 2019, ore 18
Mediateca Rai - via Verdi 31, Torino
Una rete di storie. Un patrimonio da ri-conoscere e condividere
9 novembre 2019
Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
7 dicembre 2021
18 febbraio 2022
9 marzo 2022
Proiezione del film
23 ottobre ore 18
sala'900, Polo del '900, via del Carmine 14
giovedì 3 febbraio 2022 | 10.30 - 17.30
venerdì 4 febbraio 2022 | 10 - 16
Torino – Sala Didattica | Polo del ’900
via del Carmine 14, Torino
Proiezione del film
16 ottobre ore 18
Polo del '900, Polo del '900, via del Carmine 14
giovedì 9 dicembre 2021 | 10.30 - 18
venerdì 10 dicembre 2021 | 11 - 17.30
Torino – Sala ’900 | Polo del ’900
via del Carmine 14, Torino
7 ottobre, ore 17.30
Sala didattica, via del Carmine 14, Torino
Terzo ciclo di approfondimento per il progetto integrato Polo Internazionale. Avere 20 anni in… coordinato da Fondazione Vera Nocentini e Istituto di studi storici Gaetano Salvemini.
Proiezione del film
9 ottobre ore 18
Sala Conferenze, Polo del '900, corso Valdocco 4/a, Torino
Secondo ciclo di approfondimento per il progetto integrato Polo Internazionale. Avere 20 anni in… coordinato da Fondazione Vera Nocentini e Istituto di studi storici Gaetano Salvemini.
Quarto seminario nell'ambito del ciclo di incontri su "Diritti negati" FASCISMI E NEOFASCISMI
2 ottobre 2019, ore 18
Sala Didattica,Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
giovedì 28 Ottobre | 18.00 - 20.00
Polo del '900 | Sala '900
30 settembre 2019, ore 17.30
Sala Didattica,Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
XV Convegno internazionale di studi storici di Spagna contemporanea
Prima Sessione, 2-3 settembre 2021
Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica
Terzo seminario nell'ambito del ciclo di incontri su "Diritti negati" FASCISMI E NEOFASCISMI
26 settembre 2019, ore 18
Sala Didattica,Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
un questionario di CGIL, CISL, UIL
in collaborazione con Ismel
mercoledì 25 settembre, ore 9.30
Sala polivalente Pier Mario Merlo del Liceo Classico Cavour, Corso Tassoni 15, Torino
Avere vent’anni nei Balcani.
Primo ciclo di approfondimento per il progetto integrato Polo Internazionale. Avere 20 anni in… coordinato da Fondazione Vera Nocentini e Istituto di studi storici Gaetano Salvemini.
Venerdì 27 settembre 2019 ore 15
Fondazione Luigi Einaudi, Via Principe Amedeo, 34
evento conclusivo
21 giugno | dalle 18.30
Cortile di Palazzo San Daniele,
via del Carmine 14, Torino
Secondo seminario nell'ambito del ciclo di incontri su "Diritti negati" FASCISMI E NEOFASCISMI
19 settembre 2019, ore 18
Sala Didattica,Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
Ciclo di incontri su FASCISMO E NEOFASCISMI | "Credere, obbedire... comunicare". Il fascismo e la costruzione del lessico populista - lecture di David Bidussa. Presenta Claudio Vercelli
12 settembre 2019, ore 18
Sala Didattica ,Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
17 settembre 2019, ore 18
Sala '900, Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
Un ricordo collettivo di Vittorio Foa a 10 anni dalla morte
Martedì 30 ottobre 2018 a partire dalle 15:30
presso il Polo del '900, via del Carmine 14, Torino
COS'È UN COOKIE?
Un cookie è un piccolo file di testo che viene memorizzato dal computer nel momento in cui un sito web viene visitato da un utente. Il testo memorizza informazioni che il sito è in grado di leggere nel momento in cui viene consultato in un secondo momento.
TIPOLOGIE DI COOKIE
Cookie tecnici
I cookie di questo tipo sono necessari per il corretto funzionamento di alcune aree del sito. In assenza di tali cookie, il sito potrebbe non funzionare correttamente. Pertanto, vengono sempre utilizzati, indipendentemente dalle preferenze dell’utente.
Cookie analitici
I cookie di questo tipo vengono utilizzati per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito. Questo tipo di cookie raccoglie informazioni in forma anonima sull’attività degli utenti nel sito e sul modo in cui sono arrivati al Sito e alle pagine visitate.
Cookie di rilevamento di terze parti
I cookie di questo tipo vengono utilizzati per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito Web da parte dei visitatori.
PERCHÉ USIAMO I COOKIE?
Questo sito usa i cookie per analizzare i modelli di traffico degli utenti che visitano il sito, in modo da migliorare l’usabilità. Inoltre questo sito usa servizi di terze parti che a loro volta usano cookie. Ecco l’elenco di questi servizi e il link alle singole informative sulla privacy:
CONSENSO
Per la tipologia di cookie utilizzati la navigazione di questo sito comporta l’accettazione delle condizioni d’uso, comprese le funzionalità legate ai cookies che possono essere disabilitati utilizzando le opzioni specifiche presenti nei vari tipi di browser e illustrate nel paragrafo successivo.
Disattivando i cookie, però, il funzionamento di questo sito potrebbe essere compromesso. Chiudendo il banner su questa pagina o cliccando su un link acconsenti all’uso dei cookie.
DISABILITAZIONE DEI COOKIE
Dove trovare informazioni su come disattivare o gestire i cookie nei diversi browser:
Questa informativa sui cookie è stata aggiornata il 25 maggio 2018. Eventuali aggiornamenti saranno sempre pubblicati su questo link.
Avanti! digitalizzato
Consultare il quotidiano
Presso la Teca digitale del Senato della Repubblica è possibile consultare le copie digitalizzate dell'Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano. L'Avanti! è uno dei giornali, più rilevanti della storia politica italiana. Pubblicato per la prima volta a Roma nel 1896 in seguito allo straordinario risultato elettorale ottenuto dal Partito socialista nelle elezioni del 1895, il quotidiano diventerà da allora un punto di riferimento irrinunciabile all'interno del dibattito politico e culturale della penisola, raccogliendo nelle sue pagine gli articoli dei maggiori leaders politici del socialismo italiano e degli esponenti, tra i più prestigiosi, della letteratura del tempo. La storia dell'Avanti! è dunque la storia d'Italia non soltanto perché il quotidiano ne fu attento e critico testimone, ma perché dalle sue pagine si mossero idee, programmi e orientamenti politici che, attraverso la penna in primo luogo dei suoi direttori - da Leonida Bissolati a Claudio Treves, da Benito Mussolini a Pietro Nenni, da Riccardo Lombardi a Sandro Pertini - contribuirono a determinare il corso stesso degli eventi.
Le annate disponibili
La digitalizzazione
Il progetto di digitalizzazione è stato reso possibile dal contributo di
Spagna contemporanea, diretta da Alfonso Botti, è nata nel 1992 per iniziativa congiunta di un gruppo di studiosi della storia e della cultura spagnola dei sec. XIX e XX e dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino. Dal 2005 ha formalizzato la pratica di peer review già adottata negli anni precedenti. Ciò significa che tutti i testi che ci vengono proposti per un'eventuale pubblicazione nella sezione Saggi e ricerche verranno inviati in lettura "cieca" — ossia senza indicarne l'Autrice/Autore — a due specialisti della materia (referees), uno esterno alla cerchia dei collaboratori e uno interno.
Entro sessanta giorni, l'Autrice/Autore verrà informato dal Coordinatore della Redazione sul parere emesso dagli esperti, e sulle eventuali modifiche al testo da questi richieste.
In caso di pubblicazione, alla fine del testo compariranno i nomi degli esperti che hanno espresso parere favorevole. In caso di parere negativo, l'Autrice/Autore sarà informato della motivazione che ha portato al rifiuto, senza venire a conoscenza dei nomi dei referees.
Spagna contemporaneasi si pone come una rivista-ponte capace di suscitare l’interesse e di trovare interlocutori in vari ambiti, accademici, disciplinari e geografici. Anzitutto e ovviamente in quello della ricerca ispanistica che sul piano storiografico, in Italia, non è mai fuoriuscita dalla rapsodicità di pur pregevoli contributi. Da questo punto di vista essa si è posta, quasi naturalmente, come sede di animazione, coordinamento e possibile approdo di quanto nell’ambito della contemporaneistica italiana guarda alla Spagna come oggetto di ricerca storiografica. In secondo luogo, si è rivolta al mondo dell’ispanismo letterario italiano che, al di là delle frammentazioni disciplinari, ritiene che dai processi storici non si possa in alcun caso prescindere per la comprensione di una cultura e di una civiltà. In terzo luogo Spagna contemporanea si è candidata a diventare interlocutrice e punto di riferimento delle giovani generazioni di ricercatori spagnoli che guardano con interesse alla storiografia italiana e alle relazioni italo-spagnole. È dunque una rivista che adotta, per implicito che sia, l’approccio comparatista nel porre in relazione, più che singoli episodi, i processi storici dei due paesi, contribuendo all’incremento delle relazioni scientifiche e culturali e al consolidamento dei tentativi che, con convegni e pubblicazioni, hanno segnato punti importanti negli ultimi anni.
"Spagna cfontemporanea" è indicizzata su ACNP, Essper, Index Islamicus, Historical Abstracts, MLA - Modern Language Association Database, DIALNET e valuata su Latindex e CARHUS+.
Alfonso Botti
Giulia Quaglio (responsabile)
Giacomo Demarchi
Enrico Acciai (Univ. di Roma-Tor Vergata), Marcella Aglietti (Univ. di Pisa), Mireno Berrettini Univ. Cattolica, Milano), Alfonso Botti (Univ. di Modena e Reggio Emilia), Luciano Casali (Univ. di Bologna), Maria E. Cavallaro (LUISS Guido Carli - Roma), Marco Cipolloni (Univ. di Roma - La Sapienza), Nicola Del Corno (Univ. di Milano), Giacomo Demarchi (Univ. di Pisa), Elena Errico (Univ. di Genova), Steven Forti (UAB, Univ. Autónoma de Barcelona), Walter Ghia (già Univ. del Molise), Massimiliano Guderzo (Univ. di Siena), José Luis Ledesma (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Guido Levi (Univ. di Genova), Andrea Micciché (Univ. “Kore”, Enna), Javier Muñoz Soro (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Marco Novarino (Univ. di Torino), Giorgia Priorelli (Universitat de Girona), Marco Puppini (IRSML Friuli-Venezia Giulia), Giulia Quaggio (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Leonida Tedoldi (Univ. di Bergamo), Jorge Torre Santos (Univ. di Parma)
José Álvarez Junco (Emerito UCM, Univ. Complutense de Madrid), Paul Aubert (Univ. de Provence, Aix-Marseille I), Walter L. Bernecker (Univ. Erlangen-Nürnberg), Jordi Canal (EHESS, Paris), Silvana Casmirri (Univ. di Cassino), Giuliana Di Febo (Univ. Roma Tre), Gérard Dufour (Univ. de Provence, Aix-Marseille I), Chris Ealham (Saint Louis Univ., Madrid), Charles Esdaile (Univ. of Liverpool), Pere Gabriel (UAB, Univ. Autònoma de Barcelona), José Luis García Ruiz (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Rosa Maria Grillo (Univ. di Salerno), Emilio La Parra López (Univ. de Alicante), Pablo Martín de Santa Olalla (Univ. Europea de Madrid), Carme Molinero (UAB, Univ. Autònoma de Barcelona), Javier Moreno Luzón (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Marco Mugnaini (Univ. di Pavia), Xosé Manoel Núñez Seixas (Univ. de Santiago de Compostela), Isabel María Pascual Sastre (Univ. Rey Juan Carlos, Madrid), Juan Carlos Pereira Castañares (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Sisinio Pérez Garzón (Univ. de Castilla-La Mancha), Gabriele Ranzato (già Univ. di Pisa), Patrizio Rigobon (Univ. di Venezia), Manuel Santos Redondo (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Ismael Saz (Univ. de Valencia), Vittorio Scotti Douglas (Univ. di Modena e Reggio Emilia), Manuel Suárez Cortina (Univ. de Cantabria), Nigel Townson (UCM, Univ. Complutense de Madrid), Pere Ysás (Univ. Autònoma de Barcelona)
Deborah Besseghini, Emanuele De Luca
Dolores Garcés Llobet, Caterina Simiand, Altea Villa
Istituto di studi storici Gaetano Salveminic/o Polo del ’900, via del Carmine 14, 10122 Torino (Italia) tel. +39.011.0683484 cell +39.328.1160194. Corrispondenza e scambi vanno inviati alla Redazione e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.spagnacontemporanea.it.
Viella s.r.l., Via delle Alpi, 32 - 00198 Roma
tel./fax 06 84 17 758 - 06 85 35 39 60
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.viella.it
Berry Fashion
Vintage
Friday, Maison, Mint
Waterfront 25, New Jersey
10.00 pm – 6.00 am
Available
www.example.com
Perks & Promises
Fair trade
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam.
Always up to date
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam.
Around the clock service
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam.
The Fabrics
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.
Share this spot
New York stores you definitely have to visit and you will never want to leave.
Berry Fashion
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim.
Vintage
Waterfront 25, New Jersey
10.00 pm – 6.00 am
read more
Friday Shop
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim.
Upscale
Atlantic Ave 236, Brooklyn
8.00 pm – 7.00 am
read more
Ballroom
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim.
Upscale
Liberty Ave 758, Queens
8.00 pm – 7.00 am
read more
Twentyseven
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim.
Upscale
Mainstreet 19, Manhattan
8.00 pm – 7.00 am
read more
L'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, fondato a Torino nel 1977, svolge attività di ricerca, di documentazione e di divulgazione nel campo degli studi di storia italiana e internazionale, con particolare riguardo alla storia politica e sociale contemporanea. A tal fine promuove convegni, organizza corsi di formazione e di aggiornamento didattico, finanzia ricerche, eroga borse di studio, cura pubblicazioni, provvede alla raccolta di fonti documentarie e all'acquisizione degli strumenti bibliografici, fornendo servizio di biblioteca, emeroteca ed archivio.
Nel richiamarsi idealmente a Gaetano Salvemini ha voluto riunire una pluralità di valori e di riferimenti. Innanzitutto il saldo ancoraggio agli studi storici come obiettivo prioritario di una ricerca che non si disperda nelle suggestioni dell'attualità politico-culturale, e, insieme, la determinazione di unire il rigore dello studio con l'impegno dell'intellettuale che fa della propria conoscenza strumento di partecipazione alle lotte civili e ideali del proprio tempo. Inoltre, nella vicenda personale del Salvemini maestro di cultura storica e di etica politica, si è voluto ritrovare ed evocare i fondamenti di una larga parte del pensiero laico italiano.
Infine, la concreta esperienza di vita di Salvemini, di un intellettuale meridionale che le circostanze politiche portarono in contatto con la Torino "operaia e socialista" del primo Novecento. In lui e attraverso di lui è stato possibile cogliere ancor oggi alcuni nodi emblematici: il difficile incontro tra Nord e Sud, fra intellettuali, società civile e mondo del lavoro; le permanenti radici etiche della politica nel suo intransigente antifascismo; il valore internazionale della cultura nel suo esilio americano.
Intorno a queste intuizioni e aspirazioni si è organizzato nel corso di alcuni decenni un lavoro culturale che ha visto l'Istituto Salvemini riannodare con tenacia i capi di un discorso articolato sul sociale e la complessità della sua storia.
Valerio Castronovo
Marco Brunazzi
Giovanni Ferrero
Marco BRUNAZZI
Giovanni FERRERO
Gianni CORTESE
Giacomo DEMARCHI
Dario DISEGNI
Krystyna JAWORSKA
Nerio NESI
Patrizia AUDENINO, Università di Milano
Massimo BONIFAZIO, Università di Torino
Giovanni BORGOGNONE, Università di Torino
Elia BOSCO, Università di Torino
Alfonso BOTTI, Università di Modena e Reggio Emilia
Cristina CASSINA, Università di Pisa
Alberto CAVAGLION, Università di Firenze
Anna CHIARLONI, Università di Torino
Filomena FANTARELLA, Brown University
Francesco INGRAVALLE, Università del Piemonte Orientale
Roberto LEOMBRUNI, Università di Torino
Massimo MAURIZIO, Università di Torino
Daniela NELVA, Università di Torino
Sergio NEGRI, Ufficio Studi CGIL Piemonte
Marco NOVARINO, Università di Torino
Gaetano PECORA, Università del Sannio
Marzia PONSO, Università di Torino
Diego ROBOTTI, Sovrintendenza archivistica Piemonte e Valle d'Aosta
Massimo L. SALVADORI, Università di Torino
Giuseppe SCIARA, Università di Bologna
Vittorio SCOTTI DOUGLAS, Redazione di "Spagna contemporanea"
Francesco TORCHIANI, Università di Pavia
Federico TROCINI, Università di Torino
Chiara VANGELISTA, Università di Genova
Antonello VENTURI, Università di Pisa
Claudio VERCELLI, Istituto Salvemini
Anna Maria LEVI FUBINI
Emilio PAPA
Bruno SEGRE
Ernesto VIDOTTO
Roberto GALLO
Giovanni Battista MARTINI
Fabio RAMELLA
Direttore: Caterina SIMIAND
Coordinamento attività culturale: Marco BRUNAZZI, Donatella SASSO, Federico TROCINI
Formazione e didattica: Donatella SASSO
Biblioteca: Caterina SIMIAND, Raffaela VALIANI, Dolores GARCÉS LLOBET
Archivio: Raffaela VALIANI, Marina BRONDINO, Elisa TEALDI
Redazione Spagna contemporanea: Dolores GARCÉS LLOBET, Caterina SIMIAND
La Fondazione intende proporsi nell’ambito del territorio nazionale e internazionale quale presenza culturale e scientifica qualificata a rappresentare una struttura di servizio per tutti coloro che sono interessati alla conservazione, all’arricchimento, allo studio e alla divulgazione e valorizzazione del patrimonio storico, sociale, culturale posseduto. Esercita in via principale le attività di interesse generale di cui sopra e si prefigge in particolare lo svolgimento delle seguenti finalità:
organizzare attività di ricerca, di studio, di documentazione e di divulgazione nel campo degli studi di storia contemporanea italiana e internazionale, con particolare riguardo alla storia politica e sociale;
contribuire allo sviluppo culturale, sociale e civile dei cittadini e alla sempre più ampia diffusione della democrazia e della solidarietà nei rapporti umani;
contribuire alla pratica e alla difesa delle libertà civili, individuali e collettive, agevolando il dialogo e il confronto;
avanzare proposte agli enti pubblici, partecipando attivamente alle forme decentrate di gestione democratica del potere locale, anche attraverso la riqualificazione di beni pubblici inutilizzati;
proporre interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente, anche attraverso interventi di valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio.
Per il raggiungimento degli scopi previsti, la Fondazione, nel rispetto delle norme di legge vigenti e, in ogni caso, in via secondaria e strumentale rispetto alle attività di interesse generale sopra indicate, potrà:
promuovere convegni, dibattiti, seminari, corsi di formazione e di aggiornamento didattico per insegnanti; webinar e lezioni per studenti di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e dell’università;
promuovere e sviluppare attività di ricerca scientifica;
bandire borse di studio e premi mediante pubblici concorsi;
curare la pubblicazione e l’edizione di studi e fonti, anche con l’impiego di tecnologie informatiche, di audiovisivi e simili, quali la realizzazione di podcast, kit didattici multimediali, filmati televisivi e cinematografici;
provvedere al reperimento, alla raccolta e alla conservazione delle fonti documentarie, degli strumenti bibliografici ed emerografici e di ogni altra testimonianza in una biblioteca, un’emeroteca e un archivio aperti alla consultazione degli studiosi e dei ricercatori;
svolgere qualsiasi altra attività connessa e affine a quelle sopraindicate, comunque utile alla realizzazione degli scopi associativi.
In riferimento all'art. 35, comma 1, D.L. 30 aprile 2019, n. 34, convertito con modificazioni dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58, l'Istituto Salvemini dichiara di avere ricevuto i seguenti contributi da pubbliche amministrazioni:
anno 2019:
- MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Legge 534/1996, art. 1, euro 20.000,00. Contributo annuale erogato in data 15/04/2019.
- Regione Piemonte, Legge 13/2016, euro 39.433,00. Determinazione dirigenziale A2001A n. 645 del 30 novembre 2017, Contributo a sostegno del funzionamento e dell'attività per l'anno 2019 erogato in data 08/05/2020.
anno 2020:
- MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Legge 534/1996, art. 1, euro 25.870,09. Contributo annuale deliberato con decreto n. 161 del 23 marzo 2018, erogato il 05/08/2020.
- MIBACT Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, Decreto ministeriale rep 267 del 04/06/2020 recante "Riparto di quota parte del Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali di cui all'art. 183, comma 2, del decreto-legge n. 34 del 2020, destinata al sostegno del libro e dell'intera filiera dell'editoria libraria", euro 10.000 erogati in data 03/09/2020.
- Liceo scientifico statale Galileo Ferraris, Contributo finalizzato alla realizzazione di un viaggio didattico formativo, euro 10.000, comunicazione del dirigente scolastico del 19/12/2019. Erogato in data 16/01/2020.
anno 2021:
- MIBAC Ministero dei Beni Culturali, Legge 534/1996, art. 1, euro 51.000. Contributo annuale 2021 erogato il 12/10/2021.
- MIBAC Ministero dei Beni Culturali, Decreto ministeriale rep 267 del 04/06/2020 recante "Riparto di quota parte del Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali di cui all'art. 183, comma 2, del decreto-legge n. 34 del 2020, euro 9.904.87, erogati in data 20/10/2021.
- Regione Piemonte, Legge 13/2016, euro 39.433,00. Determinazione dirigenziale A2001A n. 645 del 30 novembre 2017, DGR n. 18-2272 del 12/11/2020 che autorizza la proroga della Tabella triennale a sostegno del funzionamento e dell'attività per l'anno 2020. Erogati in data 23/04/2021.
anno 2022:
- MIC Ministero della Cultura, Legge 534/1996, art. 1, euro 13.384. Integrazione al contributo annuale 2021, deliberata con decreto n. 161 del 23 marzo 2018. Erogata il 05/04/2022.
- MIC Ministero della Cultura, Legge 534/1996, art. 1, euro 67.122,55. Contributo annuale 2022 deliberato con decreto n. 161 del 23 marzo 2018. Erogato il 09/06/2022.
- Regione Piemonte, Legge 13/2016, euro 31.685,00. Determinazione dirigenziale n. A2001C/351 del 20 dicembre 2021. Erogati in data 14/03/2022.
- Regione Piemonte, Leggi regionali 11/2018 e 13/2020, euro 13.559,00, prot. /A2001. Acconto di 6779,50 euro erogato in data 14/03/2022.
anno 2023
- Regione Piemonte, Legge regionale 11/18 art. 26 Anno 2022, Determinazione dirigenziale 351/2021, euro 35.402,00, erogati in data 13/04/2023.
- MIC Ministero della Cultura, Legge 534/1996, art. 1, euro 67.122,55. Contributo annuale 2023 su Tabella triennale 2021-23, erogato in data 26/05/2023.
La Biblioteca dell'Istituto Salvemini aderisce al Coordinamento che ha preso vita nel 2008 con la finalità di promuovere una rete tra le differenti realtà documentarie presenti nella nostra città a vantaggio di un proficuo servizio per le istituzioni ed il pubblico a livello cittadino, regionale e nazionale; migliorare la visibilità e la fruibilità delle risorse documentali in possesso. Vi partecipa Raffaela Valiani.
In particolare l'Istituto Salvemini ha aderito nel 2018 al progetto CoBiS LOD, che studia l'applicazione della tecnologia dei linked open data ai fini dell'interoperabilità tecnica e semantica fra fonti di dati di natura diversa. Reso possibile da una convenzione con la Regione Piemonte, il progetto rende accessibili tramite un unico motore di ricerca i dati catalografici provenienti da biblioteche e software diversi, e li arricchisce grazie al collegamento con le altre risorse presenti nella Linked Open Data Cloud.
A tutti gli amici dell’Istituto Salvemini, anche quest’anno ci rivolgiamo a Voi per chiederVi di sostenere, senza nessun onere per il contribuente, il nostro Istituto. La legge finanziaria consente infatti, nel momento in cui presenterete la dichiarazione dei redditi (Cud o Modello 730 o Modello unico), di scegliere a chi destinare una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito. Il vostro aiuto sarà prezioso per alimentare innanzi tutto la crescita e il funzionamento della biblioteca e dell'archivio storico, aggiornandone le raccolte e continuando nell'opera di recupero della memoria piemontese che da tempo ci caratterizza. Lo useremo inoltre per le iniziative culturali che andranno ad arricchire l'offerta del Polo del '900. Per sostenere l’Istituto è sufficiente trascrivere nell’apposita casella “sostegno del volontariato, delle onlus, delle associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute” del modulo della dichiarazione dei redditi il nostro codice fiscale e firmare. Grazie, cordiali saluti a tutti.
Le persone fisiche che effettuano erogazioni liberali in denaro alle ONLUS possono fruire di alcuni benefici fiscali. È possibile detrarre dall'imposta lorda il 26% dell'importo donato a favore delle ONLUS, fino ad un massimo di 30.000 euro (Legge n. 96/2012 e modifiche); oppure è possibile dedurre la donazione per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui (art. 14 comma 1 del Decreto Legge 35/05). È importante ricordare di conservare la ricevuta postale o bancaria della propria donazione, il cui versamento deve essere eseguito tramite banca o ufficio postale o altri sistemi di pagamento, quali carte di debito, di credito e prepagate, assegni di conto corrente o circolari (purché tracciabile, quindi non in contanti). Nella causale è sufficiente scrivere "erogazione liberale".
Ogni contributo sarà prezioso per sostenere l'attività dell'Istituto.
Le nostre coordinate bancarie: ISTITUTO DI STUDI STORICI GAETANO SALVEMINI
IBAN: IT 98 D 02008 01058 000100929707
Modalità di versamento
- Bonifico bancario su conto corrente intestato a ISTITUTO DI STUDI STORICI GAETANO SALVEMINI
IBAN: IT 98 D 02008 01058 000100929707
- Donazione tramite Paypal
Istituto di Studi
About me
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. An Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes. Lorem ipsum do sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus.
Donec quas felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus.
Press
"10 fashion bloggers told us about their everyday lives"
"Featured Article: Most read fashion blogs of 2016"
"Brilliant American fashion websites you should check out"
"The world's best blog and magazine designs of 2016"
"About successful fashion blogs—a case study"
"News portal 2016"
Contact
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. An Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
123 Main Street, Anytown 12345
+ 555-0199
La Biblioteca dell'Istituto Salvemini è, dal 2016, parte integrante della Biblioteca del Polo del '900.
Essa ha carattere specialistico con particolare riguardo all'ambito degli studi storico-politici contemporanei, alla storia italiana ed europea e alla storia delle dottrine e dei movimenti politici. Vi si copre un’area tematica piuttosto ampia: si spazia infatti dalla storia sociale a quella economica, da quella istituzionale al dibattito di attualità politica e culturale, dalla memorialistica alla ricerca e alla riflessione storiografica di impronta critica ed accademica.
Si è costituita a partire dal 1981 intorno ad un nucleo originario di donazioni provenienti da enti, associazioni e privati e si è successivamente arricchita sino a raggiungere l’attuale patrimonio di oltre 50.000 monografie e di 3.560 raccolte di periodici nazionali e internazionali, di cui circa 200 correnti.
Vi trovano posto alcuni FONDI PARTICOLARI:
a. Storia del movimento operaio e socialista in Piemonte
b. Storia del movimento sindacale italiano e piemontese
c. Storia politico-sociale della Russia e dell’Urss nel ‘900 (in lingua russa)
d. Storia della Spagna contemporanea (in lingua spagnola)
e. Judaica contemporanea sulla storia dell’ebraismo, della Shoah e sullo Stato di Israele
f. Bibliografia salveminiana
I periodici nell'emeroteca dell'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini rappresentano, nelle loro caratteristiche e nelle modalità dell'acquisizione, un significativo "spaccato" della realtà culturale e organizzativa dell'Istituto.
Essi sono oggi circa 3.560, di cui circa 200 correnti, e coprono un'area tematica e geografica piuttosto ampia.
Ovviamente espressione prevalente dell'editoria periodica nazionale, l'emeroteca è tuttavia ben rappresentata anche sul versante della storia locale e regionale. Lo stesso dicasi per la dimensione internazionale, che raduna riviste francesi e inglesi, spagnole e tedesche per lo più non presenti nelle raccolte delle biblioteche torinesi. Essa disegna cosi un quadro complesso che muove dal territorio nella sua accezione geo-culturale più ampia, per dislocarsi sulle istituzioni politiche, amministrative e sociali e spaziare poi nel più largo ambito della ricerca scaturita nei centri universitari e di cultura.
Partiti, sindacati, movimenti, istituzioni, ceti, classi, ideologie e politiche, dottrine e prassi danno vita al composito quadro della storia sociale italiana ed europea degli ultimi cento anni. Tutto ciò rende l'emeroteca del "Salvemini" particolarmente adatta ad offrire al pubblico dei ricercatori e soprattutto degli studenti uno strumento non solo di consultazione, ma anche di didattica implicita.
Del resto, la sua origine è specchio di un impegno che ha preso le mosse (e in parte tuttora vi attinge) dal contributo spontaneo di studiosi, testimoni del tempo, militanti politici e sociali che hanno affidato alla paziente opera di un servizio di pubblica lettura il segno di una continuità ideale di valori civili e culturali.
L'Archivio dell'Istituto
L'Archivio
L'Istituto persegue finalità di archivio storico conservando la documentazione relativa ad alcuni movimenti politici e sociali piemontesi, con annesse una fototeca, una manifestoteca e un fondo di testimonianze orali sulla vita sociale e politica del secondo dopoguerra.
Sin dalla sua fondazione nel 1977 l'Istituto Salvemini si è posto l'obiettivo di salvaguardare una parte del patrimonio storico e documentario di natura politica e sociale esistente sul territorio piemontese. Si trattava di un insieme di carte disperse in archivi pubblici e soprattutto privati, raramente ordinate e tanto meno consultabili, minacciate in misura crescente da una definitiva dispersione prossima alla scomparsa e alla irreperibilità, legate anche a testimonianze orali sempre più aleatorie e inesorabilmente sempre più rare.
Si è dato quindi vita ad un'ampia sezione archivistica dove sono confluiti in questi decenni documenti e carte d'archivio versati a più riprese da una pluralità di soggetti istituzionali e di privati, con l'obiettivo di recuperare quanto più possibile parti di quel patrimonio, nella consapevolezza che solo in tal modo si sarebbe potuto garantire la conservazione di una memoria storica preziosa per l'identità civile e sociale della nostra regione.
La documentazione acquisita è stata in gran parte ordinata, catalogata e resa consultabile su supporto informatico. Essa si caratterizza secondo alcuni filoni specifici.
Orari
L'archivio si trova in Via del Carmine 14 a Torino e è aperto nei seguenti orari:
dal lunedì al venerdì, ore 10,00-19,00
giovedì, ore 13,30-19.
Secondo e quarto sabato del mese, ore 15,00-19,00
Seconda e quarta domenica del mese, ore 10,00-14,00
Contatti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Catalogo online
Elenco Fondi
Nastroteca
L’archivio audiovisivo è composto da 216 audiocassette, di cui 121 conservano la registrazione di interviste ad altrettante donne impegnate nelle professioni imprenditoriali, mediche, legali e in attività politiche. Rappresentano il frutto di ricerche patrocinate dall’Istituto negli anni 2000-2005 svolte sul territorio regionale. Le restanti costituiscono un fondo eterogeneo di registrazioni di manifestazioni politiche e culturali degli anni ottanta e novanta.
L’archivio audiovisivo conserva inoltre 50 cassette VHS riguardanti manifestazioni politiche e sindacali degli anni ottanta e novanta e 35 bobine di nastro magnetico contenenti le registrazioni sonore di congressi e convegni politici e sindacali degli anni settanta e ottanta tenutisi a Torino e a Biella. Tale materiale è stato acquisito insieme ai fondi archivistici della Uil Piemonte e della Federazione provinciale torinese del Psi, nonché della sezione di Biella del Psi. Il materiale è in attesa di catalogazione.
Fototeca
L’archivio fotografico è composto da circa 3.700 fotografie, in gran parte inerenti ai fondi della Uil Piemonte e della Federazione provinciale del Psi a Torino oltre che a fondi personali (Giuseppe Romita, Vera Pagella) e a donazioni isolate. L’archivio è tuttora in fase di riordino e verrà catalogato con Guarini Patrimonio, digitalizzato e riversato nella Fototeca regionale.
Il materiale in esso raccolto percorre un arco cronologico molto esteso, dagli anni dieci del Novecento al primo decennio del XXI secolo, e offre una documentazione iconografica piuttosto sfaccettata: i fondi sindacale e politico riuniscono immagini di convegni nazionali e internazionali, di elezioni di commissioni interne di fabbrica, di comizi, di attività di proselitismo e formazione, di iniziative di solidarietà, cortei e manifestazioni, di celebrazioni di anniversari storici, e, non ultime, di note di costume e cultura.
Manifestoteca
Il fondo manifesti politici e sindacali è costituito da una raccolta di circa 1.700 manifesti, provenienti rispettivamente dalla Federazione provinciale torinese del Partito socialista italiano e dall’Unione regionale piemontese del sindacato Uil. Si tratta prevalentemente di manifesti di grande formato (cm 100x70), editi sia a livello nazionale che locale, ascrivibili ad un periodo che va dal secondo dopoguerra agli anni novanta.
Questo materiale riveste un notevole interesse storico e non è privo di rilievo estetico: ne sia esempio la serie di manifesti ideati da Ettore Vitale, il grafico che curò a partire dagli anni settanta l’immagine coordinata del Partito socialista, coniugando un rigoroso ordine tipografico con immagini di estrema concentrazione simbolica, in un linguaggio rimasto esemplare per immediatezza ed efficacia comunicativa. Il fondo è stato in buona parte (1.312 manifesti) catalogato negli anni 2003-2005 mediante il software Guarini Patrimonio e reso disponibile alla consultazione. È in corso la digitalizzazione che ne permetterà il riversamento on-line nella Fototeca regionale.
Francesco Tuccari, Carisma e leadership nel pensiero politico di Max Weber, Milano 1991, pp. 270
Patrizia Audenino (Ed.), Democratici e socialisti nel Piemonte dell'Ottocento, Milano 1995, pp. 491
Lorenzo Riberi (Ed.), La Germania allo specchio della storia, Milano 1995, pp. 246
Anna Chiarloni, Germania '89. Cronache letterarie della riunificazione tedesca, Milano 1998, pp. 138
Caterina Simiand (Ed.), I deputati piemontesi all'Assemblea Costituente, Milano 1999, pp. 639
Elia Bosco e Josef Schmid (Ed.), La Germania rosso-verde, Milano 2010, pp. 402
Presso Rubbettino editore l’Istituto Salvemini cura una collana suddivisa in due serie: Storia contemporanea e Ispanistica. Tutti i volumi delle serie sono sottoposti alla valutazione preventiva di referees anonimi.
Patrizia Audenino (a cura di), Il prezzo della libertà. Gaetano Salvemini in esilio (1925-1949) , Soveria Mannelli 2009, pp. 426
Marco Novarino, Compagni e liberi muratori. Socialismo e massoneria dalla nascita del Psi alla Grande guerra , Soveria Mannelli 2015, pp. 37 8
La serie di Storia contemporanea è diretta da Patrizia AUDENINO, Università di Milano. Comitato scientitico: Elia BOSCO, Università di Torino; Marco BRUNAZZI, Università di Bergamo; Valerio CASTRONOVO, Università di Torino; Alberto CAVAGLION, Università di Firenze; Anna CHIARLONI, Università di Torino; Krystyna JAWORSKA, Università di Torino; Massimo L. SALVADORI, Università di Torino; Antonello VENTURI, Università di Pisa; Claudio VERCELLI, Istituto Salvemini.
Gianpaolo Fissore, La cultura operaia nei giornali di fabbrica a Torino 193-1955, Torino, Edizioni della Provincia di Torino, 1987, pp. 221
Felicita Ferrero, Il grande gelo, Cuneo, L'Arciere, 1988, pp. 237
Federico Fornaro, Giuseppe Saragat, Venezia, Marsilio editori, 2003, pp. 384
Francesco Persio, Fernando Santi. L’uomo, il sindacalista, il politico, Roma, Ediesse, 2005, pp. 397
Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Catalogo dei periodici, Torino, Sintagma, 1989, pp. 128
Alessandra Lucà (Ed.), II fondo russo dell'Istituto Salvemini, Torino, 1997 (esaurito)
Federico Trocini, Gli scritti giovanili di Ludwig Gumplowicz, Modena, Mucchi Editori, 2021
Donatella Sasso e Krystyna Jaworska (a cura di) Solidarnosc nei documenti della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano, Fondazione Feltrinelli, 2014, pp. 40 [Scarica il pdf]
Giancarlo Subbrero (Ed.), La Divisione Matteotti “Marengo”: profilo di una formazione partigiana, in «Quaderno di storia contemporanea» n. 115, 1994
L'attività di promozione e divulgazione culturale dell’Istituto Salvemini, e ora della Fondazione Salvemini, si è esplicata nel tempo attraverso un’intensa attività di ricerca e con l’organizzazione di numerosi convegni storici di carattere nazionale e internazionale. Si sono infatti costituite presso l’Istituto diverse sezioni di ricerca in settori storiografici specifici che spaziano dalla storia locale a quella internazionale. Oltre alla storia sociale e politica italiana, particolarmente attivi sono stati i settori concernenti la Storia dell’Europa orientale, la russistica, la germanistica e l’ispanistica, nonché la storia dell’ebraismo europeo e mediorientale, che hanno dato tutti luogo a convegni, ricerche e pubblicazioni. Inoltre, dal 1979 a oggi sono state assegnate numerose borse di studio e cofinanziato ricerche che hanno interessato anch’esse i filoni di indagine inerenti la storia dei partiti e dei movimenti politici e sociali, la storia delle dottrine politiche, gli studi internazionali. L'attività di ricerca e di promozione culturale ha alimentato negli anni le iniziative editoriali dell'Istituto con la pubblicazione di oltre 100 volumi di ricerca in tre collane editoriali diverse e presso singoli editori; l’Istituto ha inoltre promosso e pubblicato, a partire dal 1992, la rivista scientifica "Spagna contemporanea. Semestrale di storia, cultura e istituzioni", espressione dell'attività della sezione di studi ispanici, cui collabora un gran numero di ispanisti italiani e internazionali, oramai giunta al suo XXX anno di attività e al suo 59° numero. La rivista è stata classificata dall’ANVUR in Classe A per due Settori specialistici, quello di Storia contemporanea e quello di Lingue e Letterature e Culture spagnole e ispanoamericane.
Leggi il programma di attività del 2021
Il progetto di ricerca, con il diretto coinvolgimento di studiose/i, mira a contribuire alla valorizzazione di un’altra storia – quella che vede appunto protagoniste le pensatrici e le teoriche della politica. Diversamente dai numerosi tentativi volti a ripercorrere la storia del pensiero politico al femminile alla luce della storia del pensiero femminista, nell’ambito di questo progetto si intende prendere in esame figure di pensatrici che risultino significative per l’originalità del loro contribuito teorico, e ciò a prescindere anche dall’orientamento ideologico di cui ognuna di esse si è fatta portatrice. A partire dai primi del XIX secolo il processo di emancipazione investì dunque a fondo il mondo femminile. Sempre più numerose furono le donne alle quali, a partire da quel momento, fu riconosciuto un certo ruolo in ambito artistico e sociale. Passando attraverso le madrine del moderno femminismo come Mary Wollstonecraf e Olympe de Gouges; protagoniste della stagione risorgimentale come Cristina Trivulzio di Belgioioso; pacifiste come Bertha von Suttner; rivoluzionarie come Rosa Luxemburg, il progetto si propone di arrivare a indagare anche la riflessione più recente. E cioè quella nell’ambito della quale, grazie agli apporti offerti dal multiculturalismo e dal post-colonialismo, la generazione più giovane di teoriche della politica, come Carol Pateman, Angela Davis, Nancy Fraser, ha contribuito al ripensamento di alcune fondamentali categorie concettuali della democrazia moderna, tra cui anzitutto quelle di cittadinanza, uguaglianza, libertà, identità e appartenenza.
Nell’ambito della valorizzazione delle carte dell’Archivio storico della Uil Piemonte conservate dall’Istituto Salvemini, la ricerca si sviluppa dalle origini del sindacato, nel 1950, fino ai fatti di piazza Statuto del 1962, con due focus specifici, uno sulla Fiat e l’altro sulla innovatrice Olivetti, ove i ruoli del sindacato Uil furono incisivi e peculiari.
La ricerca sul “caso Fiat” analizza la crescita del consenso al sindacato nato nel 1950 da una scissione della Cgil e culminata nella clamorosa affermazione nelle elezioni per le commissioni interne del 1961, in particolare con l’analisi del “Notiziario Uil”, espressione ufficiale della camera sindacale di Torino. Parallelamente si prende in esame la storia del Consiglio di Gestione Olivetti, un unicum, che nel corso del suo primo decennio di attività affrontò i più svariati temi: l’organizzazione del lavoro, la programmazione produttiva e le condizioni dei lavoratori. Uno sguardo è riservato anche al sindacato autonomo Comunità di Fabbrica, poi denominato, Autonomia Aziendale in cui la Uil ebbe un ruolo importante. Attraverso gli omonimi giornali di fabbrica emerge una fucina di proposte per l’epoca quasi impensabili, tutte nel segno di una maggiore partecipazione degli operai alla gestione aziendale.
Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) è stato un intellettuale particolarmente brillante, la sua produzione
conta alcune decine di opere, tra cui saggi e articoli di giornale, testi di critica letteraria, romanzi e novelle,
resoconti di viaggi, lavori teatrali e raccolte di poesia oltre a scritti di taglio politico. Sebbene sia stato uno
dei più influenti intellettuali italiani, oggetto di vivaci discussioni sin dai primi del secolo, e benché goda tuttora di un’indiscussa fama nella cerchia più ristretta degli specialisti di italianistica, non è riuscito a intercettare pubblici più vasti. Per questo la presente ricerca intende riscoprire lo studioso, ma soprattutto il ‘Borgese politico’, ripercorrendo la sua intera vicenda umana e intellettuale. Obiettivo conclusivo della ricerca è la pubblicazione della sua biografia, suddivisa in tre capitoli:
1. Gli esordi tra critica letteraria, giornalismo e aspirazione al rinnovamento;
2. Interventista prima e rinunciatario poi. Dalla Prima guerra mondiale all’avvento del fascismo;
3. Il ripensamento a stelle e strisce. Dall’antifascismo militante all’utopia federalista.
Impegno costante dell'Istituto, nel solco della tradizione salveminiana, è stata la particolare attenzione rivolta al mondo della scuola, e in generale ai processi educativi delle giovani generazioni, a Torino come in tutta la regione Piemonte, offrendo un periodico aggiornamento sulla didattica della storia e organizzando cicli di lezioni su temi di particolare impegno civile.
Terza edizione
Progetto integrato del Polo del '900 promosso dall' Istituto di studi storici Gaetano Salvemini in collaborazione con il Centro Einstein di studi internazionali, il Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà, ANPI Torino e Associazione “Spostiamo Mari e Monti” APS .
Destinatari
L'attività si rivolge a studenti di scuola secondaria di secondo grado. Il percorso può, in se stesso, o inserito in un più articolato progetto formativo, supportare l'insegnamento dell’Edu-cazione Civica, sviluppando i nuclei tematici definiti dalle nuove linee guida dettate dal Ministero dell’Istruzione in applicazione della legge 20 agosto 2019 n.92, relativi alla cittadinanza attiva, alla responsabilità e all’impegno civile, al valore della memoria, alle conseguenze del-l’impatto umano sull’ambiente e al valore e al senso dell’appartenenza all’Unione Europea.
Modalità di svolgimento
Due fasi:
b.1. una lezione/conferenza plenaria sul tema della cittadinanza con esperti presso il Polo del 900 seguita da una “passeggiata della memoria” in luoghi importanti della storia di Torino
b.2. tre incontri formativi a cura dei peer educator finalizzati a sollecitare l’interesse e la riflessione sui temi previsti
Il percorso delle classi può completarsi con un viaggio esperienziale sui luoghi della Memoria in Europa e/o con la realizzazione di un Giardino delle Giuste e dei Giusti negli spazi scolastici.
Come momento di restituzione dell’attività di formazione dei peer educator e delle classi, le ragazze e i ragazzi potranno partecipare alla realizzazione e all’inaugurazione del Giardino delle Giuste e dei Giusti del Polo del 900
Durata degli incontri
Periodo di svolgimento
Descrizione generale
Educazione civica
Il progetto nasce per supportare l'insegnamento dell’educazione civica attraverso percorsi didattici che sviluppano i nuclei tematici definiti dalle nuove linee guida dettate dal Ministero dell’Istruzione in applicazione della legge 20 agosto 2019 n. 92 che pone a fondamento dell’educazione civica la conoscenza della Costituzione Italiana come criterio per identificare diritti, doveri e comportamenti personali finalizzati a promuovere lo sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica economica e sociale del paese, che si pone l’obiettivo di formare nei ragazzi e nelle ragazze maggiore senso civico, affinché partecipino in maniera attiva alla vita della propria comunità, anche attraverso azioni di educazione ambientale e di conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, con un approccio che promuova uno sviluppo sostenibile.
Responsabilità individuale e cittadinanza attiva
l’attività proposta alle classi si fonda sulla conoscenza della Costituzione e del concetto di cittadinanza, dell’ordinamento dello Stato e delle Organizzazioni internazionali e sovranazionali, su tutte il cammino che porta alla fondazione dell’Unione Europea e alle Nazioni Unite.
Inoltre il percorso approfondisce, in modo trasversale alle tematiche scelte, un focus sull’attualità geopolitca e sociale, con una particolare attenzione al linguaggio: l’uso delle parole, il loro potere e le diverse visioni della realtà che rappresentano.
Anche lo sviluppo una cittadinanza digitale è trasversale a tutte le proposte, avvalendosi consapevolmente dei mezzi di comunicazione virtuali, pone l’obiettivo di imparare a muoversi negli ambienti digitali, acquisendo una coscienza critica nei confronti di tutto quello che riguarda questi ambienti e l’uso delle piattaforme social.
Le Giuste e i Giusti tra le Nazioni
L’intero percorso pone al centro la questione delle possibilità per ogni individuo di agire con consapevolezza e senso civico introducendo il concetto di Giusto e di responsabilità personale, e lo fa percorrendo le storie di uomini e donne che “hanno scelto il bene” e che sono la trama del nostro viaggio nella Storia.
Il percorso formativo intende infatti approfondire la conoscenza della memoria della Shoah come lente di ingrandimento per educare le ragazze e i ragazzi a leggere la complessità di oggi e a prevenire l’odio, consapevoli che il male germoglia nelle parole d'odio, nel disprezzo dell’altro, nel bullismo e si manifesta nella riduzione della democrazia, negli attacchi al pluralismo, nella riduzione degli spazi di partecipazione, nel colpire ogni atto di dissenso.
Metodologia educativa
La metodologia educativa proposta, che si fonda su principi di educazione non formale e informale, utilizza strumenti propri della peer education e del learning by doing, facendo del viaggio esperienziale di comunità, che prevede processi di apprendimento sul campo, l’innesco di dinamiche di relazione virtuose che promuovono attivazione e impegno nel gruppo dei pari; l’esperienza potrà essere fatta propria da chi oggi è partecipante e vorrà diventare educatore a sua volta, creando effetti moltiplicatori su altri gruppi e promuovendo la replicabilità dell’intervento.
Questo metodo non rinuncia al ruolo degli adulti (insegnanti e formatori), che anzi hanno il compito di supervisori e di facilitatori dell’interazione tra giovani, sono responsabili della formazione dei tutor e dell’organizzazione dei percorsi di viaggio, e si fanno mediatori di questa temporanea comunità viaggiante.
Comunità di Memoria
Ogni percorso formativo prevede la possibilità di partecipare ad uscite didattiche giornaliere sul territorio e una proposta di viaggio educativo di comunità - Comunità di Memoria - per orientarsi nella Storia e per comprendere la contemporaneità, attraverso l’esperienza diretta dei luoghi che sono stati teatro degli eventi drammatici del Novecento e delle storie di chi li ha vissuti, di chi ha combattuto, di chi ha immaginato un’Europa libera e unita, di chi ha scelto da che parte stare. L’intento è di favorire la creazione di comunità capaci di promuovere ed incarnare azioni di cittadinanza attiva, necessarie a sviluppare il tessuto democratico della società in chiave partecipativa.
Un Giardino della Giuste e dei Giusti nelle scuole
Per le classi sarà anche possibile articolare l'esperienza partecipando al percorso “Giusti: la Memoria è il nostro tempo". Percorsi verso la creazione di un Giardino”, in collaborazione con la Fondazione Gariwo, che prevede la realizzazione di un Giardino dei Giusti e delle Giuste negli spazi pertinenti alla scuola o attigui.
Il Giardino delle Giuste e dei Giusti del Polo del 900
Le classi che hanno aderito a questo percorso - o anche solamente le studentesse e gli studenti che vorranno - potranno partecipare alla progettazione, realizzazione e inaugurazione del Giardino delle Giuste e dei Giusti del Polo del ‘900.
Periodo di svolgimento: novembre 2023 – maggio 2024
L’idrogeno è il primo elemento che ritroviamo nella tavola periodica ed anche il più abbondante dell’universo. Ma sapevate che con un elemento così piccolo si può immagazzinare molta energia? Scopriremo durante questa conferenza come produrre, immagazzinare e usare idrogeno in maniera sostenibile, per applicazioni di immagazzinamento dell’energia rinnovabile o per la mobilità, come ad esempio in casa o per muovere un’automobile.
Programma:
L’attività prevede l’erogazione nelle singole scuole richiedenti di una conferenza tenuta dalla dott.ssa Erika Michela Dematteis, ricercatrice del Dipartimento di Chimica dell'Università di Torino, premiata come miglior ricercatrice dell’anno dalla Hydrogen Europe Research. La conferenza avrà un taglio divulgativo, adeguato ad un pubblico non esperto. Il tema presentato è di grande attualità e di grande rilevanza scientifica e sociale. Prevede un'introduzione generale, mostrando anche i progetti europei ed i temi di ricerca del Dipartimento di Chimica, insieme ad un laboratorio dimostrativo di produzione e uso dell'idrogeno con l'ausilio di modellini didattici di auto a celle a combustibili. Al termine sarà proposto un questionario di valutazione e autovalutazione.
Si ritiene, inoltre, che l’attività possa contribuire alla maturazione di consapevolezza per la scelta del corso di laurea e all’autovalutazione dell’attitudine alla speculazione scientifica.
II seconda edizione
Progetto integrato con capofila l’Istituto Salvemini in collaborazione con Cesi (Centro Einstein di studi internazionali), Anpi (Comitato provinciale di Torino), Ancr (Archivio nazionale cinema della Resistenza), Associazione Spostiamo Mari e Monti, Aede (Associazione Europea degli Insegnanti), Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino.
Destinato agli studenti e ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado, il progetto si pone come utile percorso didattico a supporto dell’insegnamento dell’educazione civica, avvalendosi di strumenti di peer education, uscite didattiche e viaggi educativi. Nel mettere al centro del progetto la concezione di memoria, di Europa e d’ambiente in una chiave di lettura incentrata sulla responsabilità individuale e introducendo pertanto l’esempio dei “Giusti”, lo svolgimento si articolerà su tre percorsi fondamentali:
Questi percorsi saranno improntati alla conoscenza fondamentale sia della Costituzione che delle principali organizzazioni internazionali come l’Unione Europea e l’Organizzazione delle Nazioni Unite, al fine sia di sostenere la formazione di cittadini consapevoli e partecipativi, nel definirne i diritti e i doveri in vista dell’esercizio effettivo delle leggi garantite dalla Costituzione italiana nel processo democratico, che nel dare corpo ad una coscienza quanto più ampia sulla cooperazione solidale internazionale tra i paesi.
Percorso
3 moduli a scelta di 3 incontri di approfondimento della durata di due ore ciascuno (Custodi della memoria; La costruzione dell’Europa; Oltre l’antropocene)
A fine progetto saranno proposte uscite didattiche o viaggi educativi da concordare eventualmente con i docenti coinvolti.
Il percorso si propone di supportare l'insegnamento dell’educazione civica, attraverso percorsi didattici che sviluppino i nuclei tematici definiti dalle nuove linee guida dettate dal Ministero dell’Istruzione in applicazione della legge 20 agosto 2019 n.92.
Progetto integrato con capofila l’Istituto Salvemini in collaborazione con Cesi (Centro Einstein di studi internazionali), Fondazione Nocentini, Ancr (Archivio nazionale cinema della Resistenza), Associazione Spostiamo Mari e Monti, Aede (Associazione Europea degli Insegnanti), Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino.
Destinato agli studenti e ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado, intende porsi come un valido percorso didattico a supporto dell’insegnamento dell’educazione civica, avvalendosi di strumenti di peer education, uscite didattiche e viaggi educativi. Nel mettere al centro del progetto la concezione di memoria, di Europa e d’ambiente in una chiave di lettura incentrata sulla responsabilità individuale e introducendo pertanto l’esempio dei “Giusti”, lo svolgimento si articolerà su tre percorsi fondamentali:
Questi percorsi saranno improntati alla conoscenza fondamentale sia della Costituzione che delle principali organizzazioni internazionali come l’Unione Europea e l’Organizzazione delle Nazioni Unite, al fine sia di sostenere la formazione di cittadini consapevoli e partecipativi, nel definirne i diritti e i doveri in vista dell’esercizio effettivo delle leggi garantite dalla Costituzione italiana nel processo democratico, che nel dare corpo ad una coscienza quanto più ampia sulla cooperazione solidale internazionale tra i paesi.
1 incontro di co-progettazione con i docenti + 2 incontri formativi (fruibili in presenza e/o in modalità telematica) + 3 moduli a scelta di 3 incontri di approfondimento della durata di due ore ciascuno (Custodi della memoria; La costruzione dell’Europa; Oltre l’antropocene)
A fine progetto saranno proposte uscite didattiche o viaggi educativi da concordare eventualmente con i docenti coinvolti.
Il percorso si propone di supportare l'insegnamento dell’educazione civica, attraverso percorsi didattici che sviluppino i nuclei tematici definiti dalle nuove linee guida dettate dal Ministero dell’Istruzione in applicazione della legge 20 agosto 2019 n.92.
Proposta di attività didattica nelle scuole secondarie di secondo grado nell’ambito del progetto sulla Resistenza tedesca organizzato da dall’Istituto Salvemini in collaborazione con Istoreto, Goethe- Institut Turin, Centro di documentazione Antonio Labriola, Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell’Università di Torino.
La resistenza (Widerstand, intesa come resistenza politica attiva) e soprattutto l’opposizione (Opposition, intesa come malcontento e insubordinazione sociale) al nazismo in Germania rimangono in Italia temi poco conosciuti, se si esclude un ristretto gruppo di studiosi.
Attraverso un incontro con un docente esperto l’attività didattica mira a fornire un quadro generale del fenomeno della Resistenza tedesca a partire dal 1933.
L’intervento dà conto dell’ampiezza del fenomeno sulla base di dati e documenti. Allo stesso tempo, particolare attenzione è posta alle biografie di alcuni dei protagonisti, ai luoghi “fisici” in Germania dove reperire informazioni (musei, mostre, monumenti, biblioteche). A questi passaggi sono affiancate nozioni dell’economia e della società tedesca negli anni del nazismo, prima e dopo la guerra, accompagnate da una bibliografia ragionata per consentire agli insegnanti di proseguire il lavoro in maniera autonoma.
La lezione è della durata di due ore e si svolge presso le scuole che ne fanno richiesta.
Corso di formazione per docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado, destinato a ricostruire le cause, lo sviluppo e le conseguenze del conflitto israelo-palestinese nel settantesimo della fondazione dello
Stato di Israele. A partire dalle origini del Sionismo e dei pregiudizi e delle persecuzioni antiebraiche, il corso si addentra nell'epoca dei totalitarismi europei, delle normative antiebraiche fino alla seconda guerra mondiale e alla Shoah. In parallelo vengono analizzate la situazione socio-politica nella Grande Siria Ottomana (comprendente la Palestina), la Dichiarazione Balfour e gli anni del Mandato Britannico. Si passa quindi a descrivere le varie fasi dello Stato di Israele, dal maggio del 1948 fino a oggi, senza trascurare le varie fasi conflittuali, gli spostamenti dei confini e le relazioni con gli Stati confinanti. Data la complessità dei temi trattati e la continua evoluzione delle relazioni fra israeliani e palestinesi, il corso si presta a continui aggiornamenti e integrazioni, anche in relazione alle eventuali richieste o competenze degli insegnanti partecipanti.
Il corso, da svolgersi presso le scuole che ne fanno richiesta, si articola in tre incontri di due ore ciascuno.
• Alle origini dello Stato
• Pregiudizi e persecuzioni antiebraiche in Europa e altrove: una lunghissima storia
• Nascita e sviluppi del Sionismo.
Prosegue la proposta di attività didattiche nelle scuole secondarie di secondo grado nell’ambito del progetto sulla Resistenza tedesca organizzato da dall’Istituto Salvemini in collaborazione con Istoreto, Goethe-Institut Turin, Centro di documentazione Antonio Labriola, Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell’Università di Torino.
La resistenza (Widerstand, intesa come resistenza politica attiva) e soprattutto l’opposizione (Opposition, intesa come malcontento e insubordinazione sociale) al nazismo in Germania rimangono in Italia temi poco conosciuti, se si esclude un ristretto gruppo di studiosi.
Attraverso un incontro con un docente esperto l’attività didattica mira a fornire un quadro generale del fenomeno della Resistenza tedesca a partire dal 1933.
Gli interventi danno conto dell’ampiezza del fenomeno sulla base di dati e documenti.
Allo stesso tempo, particolare attenzione è posta alle biografie di alcuni dei protagonisti, ai luoghi “fisici” in Germania dove reperire informazioni (musei, mostre, monumenti, biblioteche).
A questi passaggi vengono affiancate nozioni dell’economia e della società tedesca negli anni del nazismo, prima e dopo la guerra. Le lezioni sono accompagnate da letture in lingua e da bibliografie per consentire agli insegnanti di proseguire il lavoro in maniera autonoma. Si svolgono presso il Polo del ’900 o presso le scuole che ne fanno richiesta.
Corso di formazione per docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado
Corso di formazione per docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado, destinato a ricostruire le cause, lo sviluppo e le conseguenze del conflitto israelo-palestinese nel settantesimo della fondazione dello Stato di Israele. A partire dalle origini del Sionismo e dei pregiudizi e delle persecuzioni antiebraiche, il corso si addentra nell'epoca dei totalitarismi europei, delle normative antiebraiche fino alla seconda guerra mondiale e alla Shoah. In parallelo vengono analizzate la situazione socio-politica nella Grande Siria Ottomana (comprendente la Palestina), la Dichiarazione Balfour e gli anni del Mandato Britannico. Si passa quindi a descrivere le varie fasi dello Stato di Israele, dal maggio del 1948 fino a oggi, senza trascurare le varie fasi conflittuali, gli spostamenti dei confini e le relazioni con gli Stati confinanti. Data la complessità dei temi trattati e la continua evoluzione delle relazioni fra israeliani e palestinesi, il corso si presta a continui aggiornamenti e integrazioni, anche in relazione alle eventuali richieste o competenze degli insegnanti partecipanti.
Il corso, da svolgersi presso le scuole che ne faranno richiesta o presso la sede del Polo del '900, si articola in tre incontri di due ore ciascuno.
Prosegue l’attività in collaborazione con la Fondazione Nocentini e il Centro on-line Storia e Cultura dell’Industria con Percorsi multimediali sulla storia industriale della città.
Il progetto didattico si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado torinesi ed è mirato allalettura della storia industriale del territorio e a una riflessione sull'evoluzione industriale e sociale della città. L’attività proposta è un intervento gratuito nella scuola di due ore, a cui possono aderire una o più classi. L’intervento è impostato come una narrazione multimediale che integra la presentazione di uno storico con contributi iconografici, video e testimonianze fruibili sul portale del Centro on line. Si propone ai ragazzi una contestualizzazione della storia industriale e sociale di Torino a cavallo del secolo e una approfondimento sulla storia di uno specifico quartiere cittadino e delle sue fabbriche. Vengono quindi esplorati sia le evoluzioni tecnologiche e lo sviluppo industriale delle imprese presentate, sia gli impatti urbanistici e sociali derivanti dal fenomeno di industrializzazione analizzato. Le lezioni si svolgono presso il Polo del ’900 o presso le scuole che ne fanno richiesta.
Monologo recitato da Marco Gobetti, drammaturgia di Leonardo Casalino e Marco Gobetti; liberamente ispirata al Giornale di guerra e di prigionia di Carlo Emilio Gadda. Carlo Emilio Gadda fu sottotenente degli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale: Giornale di guerra e di prigionia, il diario che tenne fra il 24 agosto 1915 e il 31 dicembre 1919, racconta la sua vita di soldato, prima al fronte e poi prigioniero degli austriaci. È un documento straordinario, nel quale Gadda scrive del suo affrontare il combattimento, la morte, la fame, il dolore, l’amore, la vita insieme alle tante altre “coserelle interessanti” che lo circondano, dimostrando coraggio, lucidità, sensibilità e intelligenza stupefacenti. Con una lingua in cui già traspare la potenza evocativa delle sue opere future, Gadda restituisce, un attimo dopo l’altro, insieme alla propria, la storia dell’Italia di quegli anni. Lo spettacolo Gaddus alla Guerra Grande evoca un’immagine della partecipazione Italiana alla Prima Guerra Mondiale tesa a procurare una conoscenza attiva, cui si giunga tramite la curiosità e lo stupore; uno spettacolo “popolare alto” – dedicato in particolare agli studenti delle scuole secondarie superiori, ma concepito per ogni genere di pubblico – che cala il racconto di Gadda in una vicenda vissuta da un giovane studente alle prese con la prima prova scritta dell’esame di maturità. È proprio dall’incontro fra i due protagonisti, il giovane immaginario studente di fine ‘900 e il giovane vero soldato di inizio ’900, che la Grande Guerra diventa anche il tramite per riflettere sui meccanismi di ogni guerra del presente.
Lo spettacolo è realizzato su richiesta delle scuole, presso le loro sedi o altri spazi concordati.
Le lezioni recitate sono una proposta didattica e teatrale nata nel 2011 e realizzata dalla Compagnia Marco Gobetti. Un attore recita una lezione sulla base di un testo preparato da uno storico, a cui dà corpo, voce, interpretazione. Le lezioni hanno una durata di 50 minuti ciascuna.Le lezioni proposte sono:
1) Meridione, lavoro, migrazione, guerre ed esilio: Salvemini e i conflitti del ‘900 di Leonardo Casalino. La figura di Gaetano Salvemini è evocata nel suo aspetto innovativo, sempre attento alle trasformazioni della propria epoca; paradigma di un agire politico saldamente coerente a un’ideologia.
2) Enea profugo di Franco Pezzini. Lo sguardo su Enea ribalta in modo geniale la sensazione di “inedito” che ci coglie di fronte ai presenti sensi d’identità minacciate, difficoltà di integrazioni culturali, crisi economiche e climatiche.
3) Conflict Archeology– Quel che resta della grande guerra di Valentina Cabiale. L’archeologia dei conflitti cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che è stato e il modo in cui vogliamo – o non vogliamo – integrarle e riconoscerle nel presente.
4) Armare il confine di Anna Delfina Arcostanzo. La riflessione sul “confine” sviscera le dinamiche delle nostre paure per dimostrare che le frontiere vanno praticate, non chiuse: attraverso di loro scorre il flusso delle alternative, che garantisce la sopravvivenza dell’umano.
5)Vittorio Foa - Pensare il mondo con curiosità di Leonardo Casalino
6) Camilla Ravera - Uniformare la vita a una convinzione di Leonardo Casalino.
Le lezioni recitate sono realizzate su richiesta delle scuole, presso le loro sedi o altri spazi concordati.
Lo spettacolo della Compagnia teatrale Doppeltraum si compone di due atti unici su uno stesso tema: il dissidente, il mondo che lo circonda, i conflitti morali della Cecoslovacchia dopo la Primavera di Praga. Due atti unici delle più famose voci della drammaturgia contemporanea cecoslovacca: Václav Havel e Pavel Kohout. Due ritratti che ci restituiscono una società intimorita e "normalizzata", che rifiuta i dissidenti poiché ne avverte la distanza morale che li separa da coloro che alla scelta hanno preferito il compromesso. Due atti che ci interrogano sul ruolo dell'artista e dell'intellettuale, sulle sue responsabilità civili di fronte alle ingiustizie.
Lo spettacolo è realizzato su richiesta delle scuole, presso le loro sedi o altri spazi concordati.Performance di danza di comunità sul tema dei muri, dei confini e delle barriere con la partecipazione di studenti di scuola superiore, precedentemente coinvolti in attività laboratoriali, e di altri cittadini. La performance, a cura della coreografa torinese Doriana Crema, in collaborazione con Associazione Didee – arti e comunicazione e Associazione Filieradarte, è un percorso di danza di comunità itinerante a partire dalle esperienze di laboratorio. La pratica di comunità culmina con un’azione performativa capace di incontrare via via temi e spazi nuovi, abitati ogni volta da un gruppo stabile di performer che accoglie il pubblico per realizzazioni spontanee e inclusive. Un oggetto accompagna da sempre il lavoro: l’asse di legno, strumento di mediazione tra l’azione del corpo, lo spazio e l’ambiente sonoro, diventando di volta in volta tavola, strumento, peso, appoggio, croce, ponte, bosco, cattedrale. L’asse, oggetto scenico su cui SOLITUDO si fonda, si presta dunque a molteplici trasformazioni e pare naturalmente capace di tramutarsi in un muro, che ora viene eretto, ora si sgretola. L’attività, rivolta a classi di scuola secondaria di secondo grado, si articola in 3 incontri da 3 ore ciascuno, con una parte teorica iniziale e una seconda parte di movimento, da realizzarsi in orario mattutino presso gli spazi (palestre o aree adibite all'educazione fisica) delle scuole che aderiranno alla proposta.
Sponsors
Become a sponsor
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim.
Contact
di Marco Brunazzi
A vederlo passare così alto, magro, la lunga barbetta grigia stretta ma non appuntita, il passo un po’ strascicato, Renzo Friolotto poteva forse far pensare al “cavaliere dalla triste figura”. Quel Don Chisciotte di cui lui aveva certo ereditato la passione per ideali altissimi da inseguire senza posa, tenace e determinato, per tutta la vita, indifferente agli scetticismi di chi non saprà mai avere un sogno. Ma, appunto come il grande hidalgo, non solo sul piano intellettuale, ma nella concretezza di scelte che scandiscono una intera esistenza e che si affrontano sempre, per difficili e ardue che siano.
Aveva novantadue anni Renzo, ma come i veri intellettuali l’età non aveva affatto affievolito lucidità e inesausta capacità critica. Studioso attento e sensibile, non cessava di interrogarsi senza posa sulla storia e sui rapporti sociali e sul senso dell’esperienza umana alla luce di una idea di lavoro ben più alta di quella oggi corrente. Non certamente per lui il lavoro era l’odierna povera merce e pure deprezzata, ma anzi la forma storica e antropologica dell’inverarsi della dignità della persona. Per lui infatti l’intera vita era lavoro, e il tempo “libero” doveva essere il tempo del lavoro libero, o meglio liberato, ma prima ancora dalle servitù interiori che da quelle esteriori. Quello delle umane incombenze che fanno di un uomo un uomo, comprese e a partire proprio dalle più umili, quelle delle donne che lavano e stirano e cucinano e hanno cura degli altri. Poiché infatti il lavoro non è spazio di vita asservita da un potere altrui, ma spazio di vita riconquistato alla pienezza stessa della vita. Il limite creaturale che si rovescia quindi, nel lungo percorso evolutivo tracciato a inizio Novecento dal suo amato Teilhard de Chardin, in divina cooperazione creatrice.
La sua originaria scelta di farsi prete e poi prete operaio, in una parrocchia torinese dove l’egemonia culturale del “padrone” era palpabile e riconoscibile nei visi attoniti di chi seguiva le sue omelie nette e coraggiose, lo portò infine alla dolorosa decisione di abbandonare quel ruolo. Una funzione e una veste per lui ancora troppo strette da logiche gerarchiche e opportunismi morali comunque insopportabili. Nacque così il lungo sodalizio con l’impegno sindacale, che non per caso si orientò sul più piccolo dei sindacati confederali, la UIL. Quella UIL che a lui pareva forse più sensibile alla difficile convivenza tra urgenza di giustizia sociale e difesa a oltranza della libertà, personale non meno che collettiva e che la peculiare cifra della laicità rendeva più rassicurante per chi, come lui, veniva da esperienze inevitabilmente segnate da influenze clericali, piuttosto che genuinamente ecclesiali.
Ma Renzo aveva anche passione, pur non accademica, di storico. Fu lui a porre mano alla costruzione dell’archivio storico del sindacato, emblematicamente lavorando accanto ad una illustre profuga cilena, quella Carmen Ansaldi che aveva fatto parte del governo di Salvador Allende.
Continuava a studiare, a scrivere, a discutere, pur nel rigore di un quotidiano lavoro di umile e paziente ricerca di quelle carte ormai ingiallite che recavano l’orma lieve di anni di fatiche e di speranze e di lotte e di sofferte passioni civili. Amava parlare dei grandi temi della contemporaneità e si sforzava di interpretarli alla luce di un disegno più alto, che sapesse comprenderli e in qualche modo trascenderli.
Parlava con quella voce un po’ roca di dignitosa senilità, in quel suo modo chiaro e senza edulcoranti eufemismi, teso non a compiacere l’interlocutore, ma a capirlo e a farsi capire.
Ora che se ne è andato, resta il rimpianto di averlo visto sofferente, ma mai domo, in quel suo letto d’ospedale che sembrava quasi troppo corto per lui.
Ora che te ne sei andato, caro Renzo, dolce e severo Don Chisciotte, lasciaci la speranza, a noi opachi e presuntuosi Sancio Panza, di trovare sempre la volontà e la forza di seguirti. Che anche noi, come tu hai sempre fatto, si provi a continuare la tua ostinata battaglia contro quei terribili mulini a vento. Che tu però sapevi riconoscere, dissimulati dalle convenienze e dalle imposture, per quello che erano. I feroci giganti che in ogni tempo cercano implacabilmente di spegnere la scintilla divina nell’umano e di stritolarne poi l’inerme memoria.
Questo Sito raccoglie alcuni Dati Personali dei propri Utenti.
Titolare del Trattamento dei Dati
Istituto di studi storici Gaetano Salvemini
Sede Legale: Via del Carmine 14, 10122 Torino
Tel: Tel/Fax 011.5838337 - CF/P.IVA: 80103950012 - Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La informiamo che titolare dei dati personali da Lei forniti è l'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, con sede legale in via del Carmine 14, 10122 Torino, C.F. 80103950012, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
I dati personali da Lei volontariamente forniti sono trattati in forma elettronica, cartacea e telefonica, con procedure e strumenti tecnici e informatici idonei a tutelarne la riservatezza e la sicurezza, dell'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini per le proprie finalità istituzionali, quali principalmente la promozione della crescita civica e culturale della cittadinanza in relazione ai temi presenti e futuri della società a partire dalla riflessione sulla storia del ‘900. Nell’ambito di tali finalità istituzionali, il trattamento dei dati personali potrà avvenire per:
a) dar seguito a Suoi eventuali contatti, telefonici, scritti o tramite e-mail o altri mezzi di comunicazione elettronica;
b) registrare la sua partecipazione ad iniziative organizzate dall'Isituto anche altrove, inclusa videoregistrazione dei relatori e del pubblico durante gli eventi e;
c) previo suo consenso informarla in merito alle attività dell'Istituto, incluso invio di newsletter periodiche, campagne di membership e di fundraising e relative iniziative.
Il trattamento dei Suoi dati personali necessari per la finalità sub a) e b) non richiede il Suo consenso, proprio in quanto il trattamento di tali dati è necessario per prestare il servizio da lei richiesto o per i contatti o l’esecuzione delle misure precontrattuali da lei richieste. Il conferimento dei suoi dati è facoltativo. D’altra parte, qualora lei non fornisse i suoi dati personali necessari alla prestazione dei predetti servizi o misure, questi ultimi non potranno essere prestati. Il trattamento dei suoi dati personali di cui alla lettera c) avverrà previo suo consenso, in mancanza del quale lei non riceverà comunicazioni in merito alle attività dell'Isituto.
Nell’ambito delle proprie finalità istituzionali sopra indicate, l'Isituto di studi storici Gaetano Salvemini potrà comunicare i suoi dati personali ai propri dipendenti, collaboratori, consulenti, fornitori.
I suoi dati personali potranno essere trasferiti in paesi terzi che la Commissione UE abbia deciso garantiscano un livello di protezione adeguato o in altri paesi terzi conformemente alla normativa privacy sul trasferimento dei dati fuori dall’Unione Europea, se ivi i responsabili esterni dell'Isitututo di studi storici Gaetano Salvemini abbiano sede o abbiano i propri server in tali paesi.
I suoi dati personali sono conservati per il tempo necessario a fornirle il servizio richiesto e sono eliminati subito dopo, salvo ulteriori obblighi di conservazione previsti dalla legge. I suoi dati non saranno diffusi.
Lei ha il diritto di chiedere all'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini l’accesso ai suoi dati personali e la rettifica o la cancellazione degli stessi o la limitazione del trattamento che la riguarda (ad esempio la cessazione dell’invio della newsletter) o di opporsi al loro trattamento, oltre al diritto alla portabilità dei dati. Ha altresì il diritto di revocare il consenso in qualsiasi momento senza pregiudicare la liceità del trattamento basata sul consenso prestato prima della revoca nonché il diritto di proporre reclamo a un’autorità di controllo.
Ultima modifica: 25 maggio 2018
Istituto di studi storici Gaetano Salvemini c/o Polo del '900 - Via del Carmine 14, 10122 Torino - C.F. 80103950012-
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel 0110683484 - Mob 328 1160194 - Privacy Policy - Credits: Mediafactory Web Agency Torino
. Questo sito utilizza cookie esclusivamente tecnici per permettere una corretta navigazione e la completa fruizione di tutti i contenuti da parte dell utente. Non utilizziamo in alcun modo cookie di profilazione. cookie policy. | |
OK |