Orbán. Un despota in Europa
17 dicembre,Sala didattica, Polo del '900, via del Carmine 14, Torino, ore 18
Dialogano con l'autore Stefano Bottoni: Federigo Argentieri, Alberto Simoni e Vincenzo Pinto. Presenta Marco Brunazzi
A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino nuove barriere sorgono in Europa, con lo scopo adesso di non fare entrare chi vorrebbe entrare o anche solo transitare.
Emblematico, tra i Paesi dell’Europa centro-orientale, è il caso dell’Ungheria. Il suo primo ministro, Viktor Orbán, si presenta come leader alternativo per l’Europa e sfida la classe dirigente occidentale sul tema del multiculturalismo. Al tempo stesso, ha costruito un sistema autoritario ma basato su un ampio consenso popolare. Un sistema oggetto di critiche internazionali ma tollerato e anzi finanziato dall’Unione Europea. La sua storia riflette la crisi generale della rappresentanza democratica e illustra gli errori di prospettiva commessi dalle élites liberali e dalle politiche di Bruxelles, corresponsabili del deragliamento autoritario nell’Europa dell’Est, dove il populismo pragmatico ha ormai il nome e il volto di Orbán.
Il progetto
La presentazione è inserita tra le iniziative proposte nell'ambito del progetto integrato Polo del '900 "Berlino '89: muri di ieri e muri di oggi" coordinato dall'Istituto Salvemini.