Salvare e diffondere parole - Gli archivi di Radio Radicale
11 giugno 2022 | ore 11
Sala ‘900 | Polo del 900, via del Carmine 14, Torino
Introduce
Caterina Simiand, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini
Intervengono
Guido Mesiti, direttore dell’Archivio di Radio Radicale
Andrea Maori, archivista, collaboratore dell’Archivio di Radio Radicale
Nell’ambito di “ARCHIVISSIMA 2022. Il Festival e la Notte degli Archivi”, quest’anno all’insegna di #Change, l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini ospita la presentazione dell’Archivio di Radio Radicale e di quello di Massimo Bordin, per vent’anni direttore della Radio e animatore della famosa rassegna “Stampa e Regime”. Quello di Radio Radicale è un importantissimo archivio sonoro che è stato dichiarato di “notevole interesse storico”dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio nel dicembre del 1993, precisando che “per la sua originalità, la vastità degli argomenti ed interessi, riveste il ruolo di fonte preziosa per la storia politica, culturale e sociale contemporanea”. Radio Radicale non nacque per essere la radio del Partito Radicale, quanto piuttosto “per tentare di dimostrare concretamente, come i Radicali intendono l’informazione di servizio pubblico”. “(…) in quanto testimonia il ruolo pionieristico svolto nell’introduzione in Italia di un modello di informazione politica profondamente innovativo, caratterizzato dalla totale assenza di tagli e di mediazione giornalistica, al fine di mettere gli ascoltatori in condizione di “conoscere per deliberare”, secondo la più celebre delle Prediche inutili di Luigi Einaudi eletta a motto di Radio Radicale”. Questo il giudizio di Massimo Bordin.Radio Radicale è stata la prima e per anni l’unica talk radio politica nazionale italiana. Una storia lunga quasi mezzo secolo. La prima trasmissione andò in onda il 26 febbraio 1976. La radio trasmetteva in modulazione di frequenza da Roma. Poco dopo nacquero altre tre stazioni a Torino, Firenze e Napoli. L’archivio è certamente una fonte di documentazione storica di grandissima rilevanza per la storia del secondo dopoguerra con la sua immensità di tempi di registrazione, suddivisibili in Archivio “Istituzionale”(Parlamento europeo, Camera e Senato, Consigli regionali e degli Enti locali e relative commissioni); dei Partiti, movimenti politici, associazioni, sindacati(Assemblee, comizi, manifestazioni, interviste, interviste per strada, conduzioni); “Giudiziario”(
I numeri dell’Archivio sono impressionanti: più di 240mila oratori e 600mila registrazionitra convegni, dibattiti, processi, sedute parlamentari, sedute del CSM, interviste etc…; di cui 25mila udienze di processo; 3.350 tra congressi di partiti, associazioni e sindacati; 6.900 tra comizi e manifestazioni; più di 16mila convegni; la quasi totalità dei lavori d’aula di Camera e Senato dalla fine del 1976 ad oggie i lavori di molte commissioni parlamentari, e altro ancora. Con la proiezione di slides e di alcuni brevi stralci sonori sentiremo anche dalla viva voce del suo fondatore Marco Pannella il perché di questa impresa titanica.
L’ingresso è libero. https://www.google.com/url?q=https://istitutosalvemini.us14.list-manage.com/track/click?u%3D23ec97c89ab83f3bf4d22477d%26id%3Db7ee8428cd%26e%3D921d9b87d8&source=gmail&ust=1654863673343000&usg=AOvVaw3stzW7RfYn0mKk-S0_K-lg" style="color: rgb(43, 170, 223); font-weight: normal; text-decoration: underline;" rel="noopener">Qui la locandina.