Donne e Pensiero Politico (DoPP)

Mary Wollstonecraft. Educazione, cittadinanza, matrimonio. Video-lezione di Serena Vantin

Dopo esserci occupati di Amelia Podetti, torniamo in Europa, ma facciamo un salto indietro nel tempo e, arrivando alla seconda metà del Settecento, ci concentriamo su quella che può dirsi un’autentica icona femminista nell’ambito della cultura politica anglofona. La tredicesima video-lezione è infatti dedicata a Mary Wollstonecraft (1759-1797), autrice di A Vindication of the Rights of Woman (1792), vero e proprio capolavoro del pensiero politico al femminile. Passionale al punto di esser definita la ‘Werther al femminile’, ma anche una ‘iena in gonnella’ e una ‘sgualdrina svergognata’, Mary Wollstonecraft denunciò con forza l’esclusione delle donne dal godimento dei diritti civili e politici. Guardando con vivace entusiasmo prima e crescente disillusione poi agli eventi della Rivoluzione in Francia, si batté sino alla fine in vista di una trasformazione radicale dei costumi. A presentarne l’affascinante profilo intellettuale è Serena Vantin, assegnista d ricerca presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Amelia Podetti, la peronista che ispirò Bergoglio. Video-lezione di Alberto Guasco

Dopo esserci occupati di Christa Wolf e dell’«altra Germania», questa volta restiamo nel Novecento, ma ci spostiamo da un continente all’altro e, per così dire accompagnati da Jorge Mario Bergoglio, approdiamo in Sudamerica. La dodicesima video-lezione è infatti dedicata ad Amelia Podetti (1928- 1979), filosofa cattolica cresciuta nell’Argentina peronista degli anni Quaranta e Cinquanta cui si deve l’elaborazione del concetto di ‘periferia’ più recentemente ripreso da papa Francesco. Sintonizzata politicamente su frequenze assimilabili alla cosiddetta ‘terzera position’, è autrice di un importante volume pubblicato postumo, L’irruzione dell’America nella storia (1981), nel quale sviluppò l’idea secondo cui la missione dell’America latina consisterebbe nel proporre una via peculiare all’universalizzazione, secondo una prospettiva che parte dalle periferie anziché dal centro. A presentarne il profilo intellettuale è Alberto Guasco, docente di storia contemporanea estorico della Chiesa, attualmente ricercatore del Cnr, presso l'Istituto di Storia dell’Europa mediterranea di Milano.

Tra adesione e dissidenza. Christa Wolf e il suo tempo. Video-lezione di Anna Chiarloni

Dopo Rahel Varnhagen, restiamo in Germania, ma facciamo un salto di oltre un secolo. Al tempo stesso ci permettiamo per così dire una piccola libertà e ci occupiamo di una donna che, ancorché difficilmente definibile nei termini di una ‘pensatrice politica’, si è misurata costantemente, e talora perfino drammaticamente, con il mondo della politica. L’undicesima video-lezione è infatti dedicata alla figura per molti aspetti controversa di Christa Wolf (1929-2011), scrittrice e intellettuale di primo piano della ex Repubblica democratica tedesca, cioè di quella che a lungo è stata definita l’«altra Germania». Che non si tratti di una ‘pensatrice politica’ in senso stretto non deve stupire oltre una certa misura, tanto più se si pensa che i recenti orientamenti storiografici tendono sempre più a ‘riscoprire’ il pensiero politico di autori come Giacomo Leopardi, Vittorio Alfieri e Honoré de Balzac. Nel caso specifico di Christa Wolf ci è sembrato che meritasse particolare attenzione non solo quella sorta di mimetismo con cui è tenuto a fare i conti ogni intellettuale costretto a vivere sotto l’occhio vigile della censura di Stato, ma anche la sua riflessione sul processo di riunificazione tedesca e sul venir meno di quello che, con le parole di Stefan Zweig, potrebbe definirsi ormai ‘il mondo di ieri’. A presentarne il complesso profilo è Anna Chiarloni, docente di letteratura tedesca e professore emerito dell’Università di Torino.

Rahel Varnhagen, un'intellettuale ebrea nell'età del Romanticismo. Video-lezione di Marzia Ponso

Dopo Voltairine de Cleyre e Angelica Balabanoff, ci spostiamo nella Germania della prima metà dell’Ottocento, concentrandoci su quella che potrebbe definirsi la ‘Mme de Staël tedesca’. La decima video-lezione è infatti dedicata a Rahel Levin Varnhagen von Ense (1771-1833), intellettuale tedesca di origini ebraiche cui, non del tutto a caso, Hannah Arendt dedicò uno dei primi e più approfonditi studi. Si tratta di una figura la cui importanza, lungi dal ridursi a quella di semplice organizzatrice di influenti circoli salottieri, investe direttamente il rapporto problematico tra integrazione ed emancipazione, rimandando, più in generale, all’insieme di questioni che lo storico George Mosse ha affrontato in un celebre saggio intitolato Il dialogo ebraico-tedesco. Da Goethe a Hitler (1985). A presentarne il profilo è Marzia Ponso, docente di storia contemporanea a Torino.

Il socialismo morale di Angelica Balabanoff. Video-lezione di Francesco Ingravalle

La nona video-lezione è dedicata ad Angelica Balabanoff (1878-1965), socialista di origine russa, ma naturalizzata italiana, che conobbe personalmente i grandi protagonisti della sua epoca, da Mussolini a Lenin, prendendo tuttavia da entrambi le distanze in nome di un ‘socialismo morale’. A presentarne il profilo di controversa pensatrice politica è Francesco Ingravalle, storico delle istituzioni politiche e docente presso l’Università del Piemonte Orientale.

 

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