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Non ne parliamo di questa guerra

Proiezione del documentario Non ne parliamo di questa guerra di Fredo Valla
Lunedì 29 ottobre alle ore 17.30 al Polo del '900 (via del Carmine 14), Torino

Film concerto su disertori, ammutinati, rivolte, fucilazioni sommarie nella Grande Guerra
di Fredo Valla (Italia, 2017)

prodotto da: NEFERTITI FILM con ISTITUTO LUCE

Disertori, ammutinati, rivolte e decimazioni nell’esercito italiano durante la Grande Guerra. Un fenomeno in gran parte taciuto che coinvolse un numero elevato di soldati al fronte. Attraverso vicende di uomini che dissero NO, il film fa affiorare una visione altra del Primo Conflitto Mondiale.

Presentazione a cura di Donatella Sasso (Istituto Salvemini) e Dario Cambiano (Centro Studi Sereno Regis)

Il film concerto

regia: FREDO VALLA
fotografia: LUCIANO FEDERICI
suono: LUCA BERTOLIN
montaggio: BEPPE LEONETTI (a.m.c.)
montaggio del suono: LUCA BERTOLIN
produzione: NADIA TREVISAN
direttore di produzione: CLAUDIA SORANZO
direttore di post produzione: CHIARA SANTO
musiche originali composte ed eseguite da: WALTER PORRO
voce: GABRIELLA GABRIELLI
chitarra: DIEGO TODESCO
grafica: MARCO MARCHIOLI
produzione video: POLISTUDIO DI REMO SCHELLINO
color grading: ROBERTO ALLEGRO per LA BOTTEGA DELL’IMMAGINE
missaggio: GIANCARLO RUTIGLIANO per TIME LINE STUDIO – ROMA
durata: 66?

Con la partecipazione di: Antonio Bolognesi, Bruna Bianchi, Cesare Alberto Loverre, Carlo Tolazzi, Diego Todesco, Ermelindo Unfer, Fabrizio Pagella, Franco Baudino, Gabriella Gabrielli, Giulia Sattolo, Giuseppe Zamparini, Luca Occelli, Marco Revelli, Mario Flora, Massimo Somaglino, Pietro Spirito, Riccardo Maranzana, Valerio Dell’Anna

Archivi:

La Cineteca del Friuli, Archivio Cinematografico Istituto Luce, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito – AUSSME, Fondazione Corriere della Sera – Archivio Storico, Associazione CinemaTeatroEden, Archivio Storico La Stampa, Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini

Realizzato con il contributo di:

FONDO PER L’AUDIOVISIVO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
PIEMONTE DOC FILM FUND-FONDO REGIONALE PER IL DOCUMENTARIO
FRIULI VENEZIA GIULIA FILM COMMISSION

Distribuzione: ISTITUTO LUCE

La vicenda

Dal telegramma del generale Luigi Cadorna, 1° novembre 1916: “... ricordo che non vi è altro mezzo idoneo a reprimere il reato collettivo che quello dell’immediata fucilazione dei maggiori responsabili e allorché l’accertamento personale dei responsabili non è possibile rimane il dovere e il diritto dei comandanti di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e di punirli con la morte...”.

La giustizia di guerra nel primo conflitto mondiale è un tema sottovalutato nelle sue dimensioni e nella sua crudeltà. L’Italia, in particolare, detiene il triste primato per la ferocia con cui punì i propri soldati. Provati dalla vita di trincea, traumatizzati dalla bombe e dalla morte sempre in agguato, decimati in assalti suicidi, esasperati dagli errori di comando e da tante inutili battaglie per una causa che sentivano lontana, molti dissero NO e disertarono, si ribellarono, compirono atti di autolesionismo pur di non tornare a combattere. Le carte conservate negli archivi, e raramente pubblicate, dicono che non fu un fenomeno isolato: in Italia, dal 1915 al 1918, 1 soldato su 14 subì un processo penale, 1 su 24 venne processato per diserzione.

E’ questo il tema che il film documentario “Non ne parliamo di questa guerra” porta alla luce. Lo fa negli anni delle celebrazioni della Grande Guerra, con toni leggeri e con commozione, intrecciando alle canzoni di guerra e di rivolta, le testimonianze degli storici; alternando l’emotività di alcune pièces teatrali al linguaggio algido e burocratico dei documenti della giustizia militare che parlano di fucilazioni, di decimazione, di pene abnormi. “Non ne parliamo di questa guerra” intreccia storie di uomini che giunti al limite estremo delle loro forze non vollero più obbedire e per questo furono giustiziati, disonorati, considerati vigliacchi e perciò cancellati dalla Storia.

Quegli uomini oggi meritano il nostro rispetto.

Commento del regista

Il tema della disobbedienza è affascinante. Disobbedire in tempo di guerra, nel carnaio che fu la Grande Guerra, ha voluto dire coraggio. Un coraggio forse più grande, e più necessario, dell’uscire dalla trincea per andare all’assalto. Il coraggio di pensare con la propria testa, di affermare i propri principi, di ribellarsi all’ingiustizia e ai comandi sbagliati. Il coraggio di mollare tutto e andarsene. La pena tutti lo sapevano, era la morte!

Dissero che era vigliaccheria, invece era coraggio.

I numeri e la quantità di documenti racchiusi nei faldoni degli archivi storici dicono quanto la disobbedienza fu rilevante. Non pochi episodi, tali da non turbare gli atti più eroici, non mele marce, pecore nere o pochi codardi. Si ribellarono i fanti contadini, ma anche non pochi ufficiali che, condividendo la vita di trincea, avevano fraternizzato con i loro soldati.

Non è la prima volta che affronto il tema della guerra. In alcuni film documentari precedenti avevo raccontato le avventure dei prigionieri italiani in India durante la Seconda Guerra Mondiale e le vicende del sommergibile Medusa affondato al largo di Pola nel gennaio del ‘42, ma è la prima volta che mi dedico alla guerra da questo punto di vista. “Non ne parliamo di questa guerra” racconta dei tanti che seppero dire No. Con me ha lavorato una squadra di appassionati, tutti, dal direttore della fotografia, all’ingegnere del suono, al produttore, al delegato di produzione, al montatore, ai musicisti, al colorist ci siamo sentiti un po’ autori. Insieme abbiamo condiviso la convinzione di realizzare un film UTILE.

Partecipazioni

29° Trieste Film Festival, 2018
17° gLOCAL Film Festival. 2018
Polo del ‘900 – Istituto Salvemini, 2018
Lucca Film Festival e Europa Cinema, 2018

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